Cava de' Tirreni: la Nostra Famiglia raddoppia, via libera dalla Regione

E’ stato approvato ieri, dal Consiglio regionale della Campania, a maggioranza, con l’astensione del solo movimento Cinque Stelle, la riconversione dell’area dell’ex Hotel Due Torri, in disuso da oltre 20 anni, in centro di assistenza sanitaria per persone disabili che sarà realizzato dalla Nostra Famiglia, proprietaria dell’immobile. Il progetto di variante al Put elaborato dal Comune su proposta  dell’Associazione Nostra Famiglia, fermo in regione dal 2002, grazie all’impegno dell’Amministrazione Servalli, in primo luogo dell’assessore Nunzio Senatore, del vice presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola e del consigliere regionale, Vincenzo Maraio, ha finalmente concluso l’iter burocratico e si avvia a diventare realtà. Gli ultimi passaggi prevedono la ratifica della variante da parte del Consiglio provinciale prima e successivamente dal Consiglio comunale. L’ex Hotel Due Torri sarà abbattuto e al suo posto sarà costruito un centro specialistico, punto di riferimento di tutto il centro sud Italia, della riabilitazione psicomotoria dell’età evolutiva con la possibilità di una accoglienza di tipo alberghiero per le famiglie che vengono anche da fuori regione. Sulla stessa area si prevede di realizzare parcheggi a servizio della struttura sanitaria e la sistemazione delle aree pertinenziali a verde. L’obiettivo principale è potenziare la struttura già esistente della Nostra Famiglia e contemporaneamente migliorare l’integrazione tra assistenza territoriale pubblica e privata.  “E’ stato uno dei primi impegni assunti dalla nostra amministrazione – afferma l’assessore Nunzio Senatore – e grazie alla nuova Giunta regionale, dal vicepresidente Bonavitacola e del consigliere Maraio, si è riusciti in pochi mesi a portare a termine l’iter fermo da anni. Un passo fondamentale che consentirà la realizzazione di una importantissima struttura per la disabilità psicomotoria dei ragazzi con tali disabilità e avrà ricadute anche sul tessuto sociale ed economico della nostra città, recuperando un’area un tempo di grande pregio paesaggistico, oggi degradata e abbandonata a se stessa”