Santa Maria Capua Vetere: Museo Archeologico antica Capua “Umane come tutte le madri del mondo, sedute in trono come dee”

L’8 Maggio, in occasione della celebrazione della maternità, il Museo dell’antica Capua fa parlare una delle sue opere, una madre che esce dall’ombra, indossa i suoi vestiti e gioielli migliori e si racconta. La presentazione avverrà in uno degli spazi del complesso monumentale, già utilizzato per la mostra “Differenze di genere: Corredi a confronto”. La proposta espositiva arricchisce il percorso di visita del circuito campano riproponendo le opere del museo in un contesto suggestivo tale da generare un flusso emotivo tra i materiali – e ciò che essi raccontano – e il pubblico. Il racconto parte da una figura di offerente con melagrana, allegoria della fecondità, e prosegue, attraverso gli ex voto, scoprendo il campo di azione della dea: il parto, l’allattamento e la cura dei figli. Un bosco di immagini di Luigi Spina evoca l’atmosfera sacrale del luogo. Il sentiero del dono racconta gli aspetti quotidiani e intimi della maternità e della cura degli infanti: madri nell’atto di reggere in braccio o allattare infanti (kourophoroi e kourotrophoi), bambini in fasce, sonaglini (tintinnabula) e bambole (pupae). Fulcro dell’esposizione è una statua di Mater, una scultura in tufo ritrovata in anni recenti nello stesso luogo che ne restituì, nella seconda metà dell’Ottocento, centinaia di esemplari, il Santuario di Fondo Patturelli. La figura si presenta seduta su un trono, simbolo divino e di regalità, ma al tempo stesso svela tutta la sua umanità nell’accogliere, premurosa, tra le braccia, il frutto della sua fertilità. Durante la presentazione, a coinvolgere i presenti in un emozionante itinerario d’introspezione, un recital di poesie sul tema della Madre, interpretate da Enzo Musicò di “Le Nuvole”/ Casa del Contemporaneo.