Cava de’ Tirreni: serata ricordo Raffaele Senatore nel decennale

Venerdi 20 maggio 2016 a Palazzo di Città di Cava dei Tirreni si terrà una serata ricordo a dieci anni dalla  dipartita  di Raffaele Senatore per non dimenticare  l’uomo, il giornalista, lo scrittore, il direttore dell’Azienda di Soggiorno Turismo . Nell’occasione sarà  presentata l’opera postuma Ultime Stelle che i figli e la moglie hanno voluto realizzare raccogliendo ventisei poesie inedite custodite gelosamente nel computer dell’autore , che pubblicate fanno venire alla luce  anche il tratto poetico della  sua persona  ai più meno noto…Un uomo di altri tempi, nato in Calabria il 15 giugno del 1940 quando  da soli cinque giorni era scoppiata la guerra, che visse nella sua mai dimenticata Amantea ,città di origine dei nonni materni solo i primissimi anni della sua infanzia per poi trasferirsi a Cava dove trascorse gli anni giovanili ,quelli del Liceo e della maturità(  tranne la breve parentesi fiorentina). Si formò spiritualmente all’ombra del Santuario francescano con il latinista Padre Marco arricchendo la sua vita di tante esperienze significative di cultura. Lo sport,fu la sua più grande passione ,amò moltissimo il ciclismo(Coppi fu per lui il mito!!) come il pallone  e a quest’ultimo  legò il suo destino fino a quel 16 maggio 2006 quando in un accorato discorso in memoria della dipartita del giovane calciatore della Cavese  Catello Mari( morto prematuramente nella notte dei  festeggiamenti per la vittoria di campionato) per l’emozione si accasciò nel Duomo di Cava davanti al numerosissimo popolo blu foncè. Ma prima di tutto c’è stata la famiglia, costruita con amore fin dai tempi del liceo con Annamaria da cui ha avuto Vincenzo, Emiliana, Giuliana, Marianna, Mauro e i nipoti che hanno dato quel senso di completezza ad un uomo dalle mie sfaccettature e dai mille impegni. L’uomo si è sempre completato nel personaggio pubblico: amicizie, ricordi, iniziative di ogni genere che nessun tempo potrà mai cancellare …. I grandi della Gazzetta dello sport Gino Palumbo (cavese di nascita e direttore del giornale rosa) eCandido Cannavo grandi amici di penna e non solo, grazie ai quali potè portare in una Cava de’ Tirreni puntellata dal terribile terremoto per la prima volta nel maggio del 1982 una tappa del Giro di Italia e poi nei successivi anni. Questa una delle tante belle cose  ma anche l’impegno in Azione Cattolica come presidente, quello di arbitro sportivo ,quello ancor più appassionato nel CSI  da cui gli nacque l’idea della Scetajorde (una gara cittadina  di podismo su strada arrivata oggi alla 46edizione),quello politico, le trasmissioni televisive di sport  o di promozione turistica, le Corti dell’arte, gli Itinerari d’ambiente ,il Premio  Cavesi nel mondo, le   mostre di pittura, il Premio Bandiera d’argento  ed il giornale degli sbandieratori, le amicizie con illustri cavesi( Don Filino Bisogno, Don Attilio Della Porte appassionato biblista e fondatore della Lectura Danctis, il prof Fernando Salsano , il collega e giornalista  napoletano Antonio Ghirelli) pittori e scultori illustri cavesi ed internazionali (come il suo indimenticato  amico Franco Lorito scomparso prematuramente e poi l’iraniano Kavous Pirouzi Phalavan nipote dello scià di Persia suo amico fino alla fine dei suoi  giornie lo spagnolo Ramirez) le attività di giornalismo alla Nazione di Firenze , al Tempo di Roma e  alla Gazzetta di Milano e quella di scrittore con ben cinque libri all’attivo (Aquilotti sempre ,Cava dei Tirreni Stazione di soggiorno, 90 anni di passione blu foncè, Mamma Lucia l’epopea di una madre ,Orme: racconti di vita e di sport). La serata del 20 maggio prossimo sarà affidata alle parole di chi l’ha conosciuto davvero bene ed ha condiviso esperienze significative di cultura e  di sport :la Dirigente del Liceo scientifico A. Genoino di Cava dei Tirreni Prof.ssa Olmina D’Arienzo(amica di vecchia data e autrice di diverse prefazione ai suoi libri),il  giovane economista e docente universitario Luigi Senatore( che seppure di altra generazione è stato compagno  di tanti incontri  da cui sono scaturiti confronti produttivi) e i giornalisti sportivi Antonio Giordano e Nunzio Siani (allievi affettuosi e riconoscenti insieme a tanti altri formatisi alla sua  scuola di giornalismo)che  faranno correre su due binari  il Raffaele Senatore pubblico e quello privato riannodando lungo il filo della  memoria la storia di un uomo che oggi più che mai ha lasciato un carico di ricchezza alla città come alla famiglia…”ORME dolcissime ,impalpabili tracce, che riaffiorano nel momento del silenzio, quando le ore della sera chiudono ogni giornata …orme sono soprattutto i ricordi che appartengono al patrimonio dell’io impresse indelebilmente e che dal profondo riemergono lievi”.Emiliana Senatore 12 maggio 2016