I mali d’Italia: “Mafia capitale”

Giuseppe Lembo

Il disastro Italia è soprattutto, nella grave crisi politica, fortemente radicata ovunque nel Paese, dove un forte nanismo umano e culturale, ha cancellato l’etica del buon vivere; ha messo da parte, come cose inutili, l’etica dell’umanità condivisa e solidale. Tutto e sempre più, va nella perdente situazione unica del tutto per sé. Siamo ormai ad un’Italia senza speranze; ad un’Italia mediocre e corrotta che non ha più a riferimento lo Stato, ma violenti poteri criminali presenti ovunque nel Paese (ne è un esempio Roma, una palude di “illecito italiano”, da farle meritare l’amaro appellativo di “mafia capitale”; né è, tra l’altro, oltre la Sicilia, la Calabria, un esempio Napoli e la Campania, dove governa sgovernando, il “potere nero” della camorra che impone impunemente tutto di sé). Tutto questo succede a Napoli, a Roma ed in tante altre parti d’Italia con il fare complice della politica che assiste con indifferenza ai mali del “malaffare d’Italia” e/o in modo complice e condiviso, dandosi, attraverso teatrini di un falso perbenismo, le sole parvenze di una vita legalmente vissuta e civilmente governata nel rispetto democratico dei cittadini italiani; di tutti i cittadini italiani al Nord come al Sud. Purtroppo non è così; non è assolutamente così! L’Italia è un Paese disumanamente corrotto; è un Paese dove la politica fa i suoi affari maledetti con il malaffare diffuso. La corruzione italiana che, tanto male fa all’Italia degli onesti, è ormai un cancro inguaribile; è un male senza rimedi, perché parte viva e fortemente integrata nel sistema Italia, dove la politica non pensa come dovrebbe, a risolvere i problemi della gente, verso cui è sempre più indifferente, ma solo e sempre più, ai propri affari, spesso innominabili, perché illeciti ed il frutto proibito di un’illegalità assunta a sistema di vita. Siamo ormai ad un abbraccio degli innominabili poteri d’Italia; ad un abbraccio mortale criminalità-potere-politica. Un abbraccio che rende triste l’Italia e ne fa crescere i suoi mali ormai inguaribili, negandosi, oggi come non mai, al futuro, con le generazioni che verranno sempre più senza futuro e senza alcuna speranza di una vita possibile; una speranza ed un diritto negato da chi non ha saputo né voluto garantire al futuro un’Italia pulita ed attenta, avendone i presupposti e le risorse, per camminare saggiamente insieme; tanto, per pensare insieme al futuro possibile, nel rispetto dei diritti della persona umana e delle regole di una sana e saggia convivenza legale, civile ed umanamente democratica. La situazione è purtroppo grave. È grave, soprattutto per i fatti che, ancora la politica-potere con i suoi teatrini inconcludenti, fa finta di niente, minimizzando inopportunamente anche le cose dannatamente gravi. L’Italia non può morire per mano di una politica-potere inquinata di “illecito italiano”, creando situazioni di scontri, da teatrino italiano, tra il mondo della politica e quello della magistratura che, sempre più impotente, non riesce a mettere ordine nel disordine italiano, perché troppo e troppo diffuso è il “malaffare italiano”, il frutto di un abbraccio mortale per l’Italia e gli italiani tra il potere italiano e quel mondo di illegalità diffusa che, con i poteri forti, governa sgovernando, facendo sempre più spesso ricorso alla violenza. L’Italia, è, così facendo, un Paese assolutamente senza futuro; non sa accorgersi tra l’altro, dei cambiamenti profondi nell’umanità in cammino, così come si vanno evidenziando nei primi passi del “Millennio globalizzato”, con l’uomo alla ricerca di un mondo nuovo. Le sofferenze italiane, purtroppo, sono tante; sono veramente tante e sempre più riguardano non solo il presente; riguardano, soprattutto il futuro italiano, dove si va cancellando e sempre più il diritto al lavoro; dove c’è una diffusa ostentazione della potenza terrena fatta di intrecci che sanno di illegalità e che servono a garantire il privilegio illegale di chi organizza il potere non per la gente, ma solo e sempre più, per interessi sporchi e per un “fare protagonismo” da umanità disumanamente distruttive ed egoisticamente avvitate su se stesse per cercare sempre e comunque di garantirsi i privilegi della politica-potere e del crescente e diffuso potere del malaffare. È oggi come non mai che si è toccata la punta dell’jceberg, portando il nostro Paese ad un punto di grave e sofferto non ritorno. Una società senza umanità partecipata è una non società; è una società dal futuro negato. È assolutamente necessario il cambio di rotta; è assolutamente necessario costruire responsabilmente, percorsi di umanità nuova. Va assolutamente fermata la violenza con la creazione di fasce di illeciti privilegi a danno dei diritti legittimi e naturali dell’uomo della Terra, dove i tanti privilegi dei pochi, diventano per tanti e sempre più, gravi motivi di vita negata; di non vita, con la morte per fame, per malattie e per indifferenza umana, di tanti come noi, in tante parti del mondo disumanamente negate alla vita.