Napoli: Marina Militare, prevenzione e screening contro tumori pelle non melanoma

La costante e reiterata esposizione ai raggi ultravioletti (UVA e UVB), il più delle volte non protetta, comporta il rischio, in particolare per alcune categorie professionali come il personale della Marina Militare, di sviluppare danni importanti per la pelle quali, ad esempio, i tumori cutanei. Per sconfiggere queste patologie e far sì che l’amore per il mare si trasformi in amore per la propria pelle è arrivata nella Regione Campania la grande campagna nazionale di sensibilizzazione e screening promossa dalla Società Italiana di Dermatologia (SIDeMaST) in collaborazione con la Marina Militare e con il sostegno incondizionato di LEO Pharma, multinazionale farmaceutica danese leader in dermatologia. Presso la Base Navale di Napoli si è tenuto il quarto della serie di incontri d’informazione e screening gratuiti riservati al personale della Marina Militare over 40. «Dopo gli incontri organizzati a Taranto, Lecce e Bari, prosegue con più che positivi riscontri questa importante iniziativa di prevenzione rivolta al personale della Marina Militare – afferma Enrico Mascia, Capo del Corpo Sanitario della Marina Militare – la tutela della salute dei militari e dei dipendenti civili della Difesa è uno dei compiti principali che il Codice dell’Ordinamento Militare assegna alla Sanità ed è proprio attraverso attività informative e di screening come queste che si realizza una forte azione preventiva e di diagnosi precoce. Per questo l’Ispettorato di Sanità della Marina Militare, che promuove periodicamente l’organizzazione di incontri informativi/formativi, ha accolto con grande favore la disponibilità di SIDeMaST di estendere la campagna “L’amore per il mare è nella nostra pelle” a livello nazionale, organizzando nel mese di giugno nelle sedi di Napoli, La Spezia, Roma e Augusta queste giornate dedicate alla prevenzione dei tumori della pelle dovuti ad una prolungata e non corretta esposizione al sole. Agli specialisti dermatologi che hanno offerto la propria disponibilità, all’organizzazione tutta e alla LEO Pharma per il supporto offerto, va il mio ringraziamento per aver reso possibile la realizzazione degli eventi».La campagna nazionale “L’amore per il mare è nella nostra pelle”, è promossa da SIDeMaST, Società scientifica italiana di Dermatologia. «Uno dei principali obiettivi di SIDeMaST – commenta il Presidente Giampiero Girolomoniè la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori della pelle non solo melanoma, tra cui la cheratosi attinica, una patologia che può evolvere in un carcinoma squamocellulare invasivo, molto diffusa tra coloro che sono esposti in maniera cronica e senza protezione ai raggi solari. La campagna, in collaborazione con la Marina Militare, va proprio in questa direzione con l’obiettivo di promuovere uno screening della pelle gratuito in special modo per le categorie professionali a rischio, come appunto i marinai». Un incontro informativo seguito da uno screening effettuato da specialisti dermatologi, che pone l’accento sulla prevenzione in particolare dei tumori della pelle non melanoma, come la cheratosi attinica molto diffusa tra la popolazione over 40, soprattutto in coloro che per motivi professionali si sono esposti per lunghi periodi al sole nel corso degli anni. «Ho sostenuto e continuerò a sostenere con determinazione tutte le forme di screening preventivo e di supporto sanitario al personale civile e militare della nostra Forza Armata – sottolinea Donato Marzano, Ammiraglio di Squadra e Comandante della Logistica della Marina Militare – Iniziative come quella di oggi testimoniano inoltre la piena integrazione tra eccellenze nazionali, in questo caso la Marina Militare e la Sanità napoletana». La cheratosi attinica è un tumore della pelle non melanoma in costante aumento, ma ancora poco conosciuto e sotto-diagnosticato, nonostante le lesioni possano progredire in carcinomi invasivi, come il carcinoma squamocellulare (SCC). In Italia la sua prevalenza è stimata attorno all’1,4% dopo i 45 anni. Si presenta sotto forma di macchie piatte o ruvide e squamose al tatto. Spesso queste lesioni sono asintomatiche, in alcuni casi invece possono provocare prurito, bruciore o la spiacevole sensazione di avere una scheggia nella pelle. La cheratosi attinica è causata dalla radiazione UVB dei raggi solari che induce mutazioni specifiche del DNA delle cellule cutanee. Purtroppo chi è affetto da cheratosi attinica ha una probabilità 10 volte maggiore di sviluppare un tumore cutaneo nei 12 mesi successivi se confrontato con la popolazione generale. «La cheratosi attinica è una forma tumorale molto precoce della cute che non sempre evolve in carcinoma ma invece va sempre trattata proprio per evitare questa sua progressione maligna – osserva Giuseppe Argenziano, Professore associato di Dermatologia presso la Clinica Dermatologica della Seconda Università di Napoli – le lesioni attiniche sono diffusissime e vanno considerate come lesioni pre-invasive che si manifestano con crosticine molto aderenti alla cute, localizzate in sedi preferenziali come il volto, il cuoio capelluto, il dorso delle mani, ossia le aree cutanee più esposte al sole. Data l’importanza di questa patologia, la campagna “L’amore per il mare è nella nostra pelle”, può aiutare a fare prevenzione attraverso la diagnosi precoce, per questo sarebbe fondamentale estenderla a tutte quelle fasce di popolazione che sono esposte cronicamente ai raggi solari e magari non si proteggono».Proprio per evitare la progressione della cheratosi attinica in una forma maligna invasiva è opportuno, oltre alla diagnosi precoce, trattare tempestivamente tutte le lesioni e anche la cute circostante, il cosiddetto “campo di cancerizzazione” che a volte presenta lesioni non visibili ad occhio nudo. «La terapia della cheratosi attinica è cambiata in questi ultimi anni anche perché questa patologia cutanea viene ormai considerata a tutti gli effetti una lesione pre-cancerosa in situ che può evolvere in un carcinoma invasivo – spiega Massimiliano Scalvenzi, Professore associato di Dermatologia all’Università Federico II di Napoli – dunque, tutte le lesioni vanno trattate a prescindere dall’evoluzione cui andranno incontro. Oggi abbiamo a disposizione diverse opzioni terapeutiche tra cui farmaci citostatici, antinfiammatori e ingenolo mebutato, farmaco molto innovativo: il gel applicato per 2 o 3 giorni sull’area interessata assicura un’altissima efficacia e grande aderenza proprio per la breve durata di applicazione e la facilità d’uso». Quanti decidano di sottoporsi a visita dermatologica per individuare precocemente eventuali lesioni cutanee, potranno rivolgersi ai Centri di riferimento regionali : Policlinico Federico II di Napoli; Policlinico Seconda Università degli Studi di Napoli.