Baronissi Blues Festival, apertura con Blues Brothers Reloaded Band
Trascinanti ed eccentrici, i Blues Brothers Reloaded Band apriranno la seconda edizione del Baronissi Blues Festival 2016, domenica 17 luglio alle ore 21 anfiteatro comunale “Pino Daniele”, in attesa degli ospiti internazionali Laurence Jones e Roland Tchakountè . Un grande show tra rhythm & blues, funky e travestimenti, dedicato alla solidarietà in collaborazione con la Fondazione AVSI. Look inconfondibile ed una sezione ritmica travolgente, i Blues Brothers Reloaded Band si definiscono “una libera aggregazione” di studenti, personale tecnico amministrativo e docenti dell’Università degli Studi di Salerno, nata circa 15 anni fa dalla passione per il blues di due prof ordinari del dipartimento di Ingegneria, Massimo De Santo aka “Jack Joilet Blues” e Antonio Pietrosanto aka “Elwood Blues”. La band ripercorre, con il suo repertorio, i grandi cavalli di battaglia del blues classico e non, con l’immancabile “Everybody needs somebody to love”, oltre alle favole che hanno accompagnato l’infanzia di ogni bambino. Tratto distintivo della formazione è l’ironia che si mescola all’unico comune denominatore: l’immenso amore per le radici pure del rock e per le melodie che hanno segnato la storia della musica. Dalle brevi esibizioni in occasione della tradizionale festa della Facoltà di Ingegneria nel campus Salernitano, la band è passata negli anni a veri e propri spettacoli degni di grandi ed esigenti platee in piazze e teatri, tra cui il Teatro Gesualdo di Avellino, il Teatro delle Arti di Salerno, il Teatro Lendi di S. Arpino. Nel corso degli anni il gruppo si è più volte rinnovato, rinascendo come la fenice dalle proprie ceneri e sempre coerente alla propria vocazione sociale, considerandosi “On a mission from God”, ovvero “in missione per Dio”. Sin dalla sua origine, infatti, ha collaborato con la Fondazione AVSI, impegnata nel promuovere la dignità della persona, attraverso attività di cooperazione allo sviluppo, con particolare attenzione ai bambini, perché “l’emergenza più grande è l’educazione”. Scopo della raccolta fondi della serata del 17 luglio è il progetto “Sostegno a Distanza” in Libano, dove migliaia di profughi si rifugiano scappando dalla guerra in Iraq e in Siria, per aiutare i bambini a ricevere un’accoglienza dignitosa e permettere loro di andare a scuola per evitare che un’intera generazione vada perduta. On stage con i Brothers anche le Blues Sisters, con un tributo a due artiste straordinarie come Tina Turner e Joss Stone. Inoltre, ad accompagnare lo spettacolo anche le coreografie di Stefania Fuschini, maestra del corpo di ballo Tempio Shaolin Dance di Baronissi, per vivere attraverso il corpo l’emozione della musica che si relaziona con lo spazio ed il tempo e mettere a nudo l’essere. “La danza non è solo tecnica, ma è la realtà del nostro essere – sottolinea Stefania – Senza l’arte ci allontaniamo dalla natura e dal cosmo perché diventiamo sordi, ciechi, insensibili. Quindi danzate o sarete perduti”. Lunedì 18 luglio, direttamente dall’Inghilterra Laurence Jones, nominato nel 2015 “miglior chitarrista agli European Blues Awards” a soli 23 anni e già verso la nomination 2016. Il suo genio musicale è un incrocio tra Buddy Guy ed Eric Clapton, e il suo tour ha toccato posti memorabili e santuari del rock come il Carnegie Hall di New York. L’opening act, invece, toccherà a Massimiliano D’Alessandro che, dopo l’esperienza ad X Factor, sta lavorando al suo EP, frutto di un nuovo sound, con un background blues e contaminazioni pop elettroniche. Originario del Camerun, ma residente a Parigi, Roland Tchakountè, sul palco del BBF martedì 19 luglio, è la dimostrazione che il Blues non ha confini. Artista delle anime erranti, la sua caratteristica è saper superare le imposizioni e le regole musicali creando un mix perfetto tra il sound del Mississippi e i profondi testi africani. Il suo utopistico desiderio è di fare della razza umana un’unica e grande famiglia, senza alcuna distinzioni di razza o di colore. A fare da preview il live del giovane Joe Chiariello, figlio d’arte, che all’età di 11 anni ascolta per caso la versione di “Sweet Home Chicago” di Robert Johnson restandone folgorato. E’ così che scopre la sua vocazione e inizia a tracciare un percorso più unico che raro nel panorama del blues in Italia. Wi-Fi FREE – Sarà un Baronissi Blues Festival 3.0, con la novità assoluta di poter vivere realtime tutte le performance attraverso la condivisione sulle piattaforme social, resa possibile dal wi- fi comunale gratuito che, su indicazione di Giuseppe Pasquile, in occasione del festival sarà allargato anche agli spazi dell’anfiteatro “Pino Daniele”. Il festival, promosso dall’associazione culturale Sorapis con la direzione artistica di Fabio Clarizia, è realizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale di Baronissi e rientra in Baronissi Fest, il cartellone estivo tra musica, teatro e danza