Lourdes: Danila Castelli “Miracolata, testimonial amore divino!”
dal Direttore Rita Occidente Lupo
“Vivo per testimoniare l’amore di Dio, che non c’entra con le sofferenze umane, che si procura l’uomo stesso. Esser stata miracolata non vuol dire non vivere come tutti, con gioie ed affanni, difficoltà e gioie.” Danila Castelli, 69° miracolo il suo, riconosciuto dal Bureau Medical per le caratteristiche insite in tale guarigione, completa, improvvisa, duratura nel tempo, inspiegabile medicamente. Magra, vestita da dama unitalsiana, Danila fu guarita dal tumore neuroendocrino il 4 maggio ’89, all’uscita dal bagno nelle piscine di Lourdes; “Era il giorno dell’Ascensione-racconta- ed ancora ricordo l’incredulità di mio marito, medico e tutto quello che poi segui’. Da allora, la mia vita continuata come sempre, finchè questo polipo intestinale, col quale combatto da circa tre anni, non s’è trasformato in una delle forme più aggressive di cancro, richiedendo chemio e radio. Attualmente pare che anche i polmoni compromessi. Ho 70 anni, ma tanta voglia di vivere, per cui non mollo! I miracolati non sono dei privilegiati: vivono una vita normale, ma siam segno di un Dio vicino sempre al dolore. Il nostro compito, trasmettere il sostegno divino nel cammino. La mia presenza a Lourdes, per ringraziare la bontà divina che m’assiste e la Vergine, temuta dal diavolo che, ai nostri giorni, scatenato nel mondo. Ho sperimentato, tra le mie paure, di non esser sola sotto la croce, che non dipende dal Padre che ci ama. Qui, a Lourdes, si avverte di più il soprannaturale: oasi di pace, anticipo della gioia eterna che Lui dona già da questa terra. In quest’angolo di Paradiso, il malato non colui da nascondere, ma persona da aiutare nella sofferenza. Si parla di contrazione delle presenze anche qui, ma rispetto alle chiese vuote, nessuna meraviglia: già molto che Lourdes regga ancora. Sarà perchè qui si prega bene, si stacca la spina della quotidianità e la gioia che si sperimenta, compensa tanti momenti di difficoltà!”