Che fine farà il mondo?

Giuseppe Lembo

Il mondo in cui viviamo, corre gravi rischi di distruzione e quindi di fine annunciata. La sua prima e grave causa viene proprio dall’uomo; da un grave nanismo umano che fa di tutto per “regalarci”, la tragica fine del mondo; per regalare al mondo la, da tanto tempo, annunciata fine del mondo. Non si immaginava, né si poteva pensare assolutamente che l’uomo e soprattutto l’uomo falsamente  civilizzato, potesse arrivare ad un tale grado di pazzia umana, da diventare la causa prima della annunciata fine del mondo; la causa prima della distruzione coinvolgente l’uomo e la Terra dove abita; una fine annunciata per le “mani assassine” dell’uomo; dell’uomo della Terra che, proprio non sa volersi bene e che, con il suo comportamento sempre più fortemente aggressivo, diventa la causa prima, della sempre più possibile e vicina, fine del mondo e quindi,  della fine dell’uomo e della Terra. Chi determinerà la distruzione del mondo? Sarà, purtroppo, causata dal sempre meno saggio fare umano, causa scatenante di violenta aggressività umana. Di tanto ne è più che mai convinto Stephen Hawking, un importante astrofisico britannico del nostro tempo che, nella lista delle possibili cause della fine del mondo, con la conseguente distruzione della razza umana, al primo posto, pone l’aggressività umana, il difetto peggiore dell’uomo del nostro tempo che porterà, prima o poi alla distruzione del mondo; tanto, con la fine dello stesso uomo del mondo che, molto stupidamente, né è la causa scatenante. Gli uomini del nostro tempo, come non mai, pur dovendo saggiamente dimostrarsi liberi nei comportamenti, continuano, purtroppo, ad essere stupidamente aggressivi; continuano a farsi male, facendo sempre più male anche a se stessi; facendo tanto male a se stessi da rendersi responsabili di una sempre più vicina fine del mondo, con la distruzione dell’uomo e della Terra dove abita. Per Hawking, l’aggressività umana è un grave male del nostro tempo; un male che in sé, oggi più che mai, pur non essendoci alcun motivo di esserci, intanto c’è ed è gravemente minaccioso nei confronti del mondo e dell’uomo che lo abita, ad un punto da portare il mondo alle condizioni estreme, da “fine del mondo”; una fine del mondo che potrebbe tragicamente portarci, come ultima conseguenza, alla fine di tutti noi esseri viventi. È questa la tesi fortemente allarmante di Hawking. È compresa nel suo libro “La teoria del tutto” oggi, tra l’altro, oggetto di un film importante, candidato all’Oscar. Secondo Hawking, oltre alle tante minacce che provengono dalle macchine, dai mondi sconosciuti, l’uomo deve affrontare anche e soprattutto le pericolose minacce che vengono da se stesso e che possono causare danni distruttivi senza ritorno, con la fine del mondo e quindi dello stesso uomo che lo abita. Hawking, tali gravi minacce per il futuro del mondo, le vede soprattutto nella intelligenza artificiale e nella minaccia costituita dalle misteriose forme di vita aliena che, venendo sulla Terra, sarebbero causa devastante di distruzione e di morte. Ma gli scenari tristi di quello che potrà essere un giorno la fine del mondo, Hawking, li vede dominanti, con protagonista l’uomo. Il pericolo numero uno è proprio l’uomo e la sua insana aggressività; un’aggressività capace di fare tanto, ma tanto male e di creare per l’uomo ed il mondo che lo abita condizioni estreme da fine del mondo. Una fine certa; una fine di tutto e senza ritorno; una fine che avrebbe proprio nell’uomo del nostro tempo, fortemente carico di aggressività, la causa prima della fine del mondo, un evento disumanamente triste che, smentendo le minacciose previsioni del nostro saggio astrofisico, ci dobbiamo augurare che non avvenga mai. Ce lo dobbiamo augurare tutti noi saggi e responsabili uomini della Terra e fare di tutto, dando saggiamente il nostro attivo ed intelligente contributo di umanità condivisa, affinché l’uomo si liberi del suo fare aggressivo, sempre più spesso inopportuno e senza una ragione, se non quella ultima, come dice Hawking di provocare la fine del mondo, distruggendo il mondo ed autodistruggendosi. Speriamo che, tanto non accada mai. Oltre a sperare che un evento così disumanamente distruttivo possa distruggere il mondo e l’uomo che lo abita, dobbiamo, da uomini saggi e giusti, creare nel mondo, per l’uomo del mondo, un clima nuovo; un clima di umanità nuova; un clima di serenità e di PACE, in senso generale e nello specifico, intimo alle coscienze umane; tanto, per liberare e per sempre, il mondo dal grave e minaccioso pericolo di una sua fine; della fine del mondo dovuta soprattutto e prima di tutto alla causa scatenante dell’insana aggressività umana; un’aggressività che fa male all’UOMO della Terra e crea le tristi condizioni da fine annunciata del mondo e di chi lo abita.