Salerno: Cisl, plauso prestazioni sanitarie garantite fino al termine 2016
Prestazioni sanitarie fino al termine del 2016: arriva la soddisfazione dei pensionati della Fnp Cisl di Salerno e del suo segretario generale Giovanni Dell’Isola. «Grazie all’intervento decisivo e determinante del presidente della Giunta Regionale Vincenzo De Luca, di cui apprezziamo l’impegno in prima persona, è stata scongiurata la sospensione delle prestazioni sanitarie con le strutture sanitarie convenzionate con il servizio sanitario che avrebbe determinato anche gravi riflessi sul piano occupazionale. Questo è un importante risultato che a differenza degli anni scorsi consentirà di poter continuare ad usufruire delle prestazioni sanitarie a tutti quei cittadini affetti da gravi patologie che diversamente dovevano rinunciarvi, se non erano in grado di pagare di tasca propria. Si tratta di un importante e decisivo risultato, di cui diamo atto e merito al presidente De Luca, che ci soddisfa e che viene incontro a quella parte dell’utenza composta dalle fasce più deboli come i malati cronici, i pensionati e i non autosufficienti. Garantire i livelli essenziali dell’assistenza sanitaria in Campania deve essere la priorità di ogni Amministrazione. Per questo apprezziamo l’impegno del governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e continuiamo ad appellarci alla sua grande sensibilità e determinazione, nella convinzione che si possa risolvere il problema nella sua completezza anche per il futuro», ha concluso Dell’Isola. «Tagli e risparmi nel sistema sanitario devono farsi esclusivamente rimuovendo sprechi organizzativi e con la razionalizzazione delle spese. Sicuramente non sulla qualità delle prestazioni mediche e sulle visite specialistiche. Ci fa piacere che De Luca lo abbia ben compreso e lo sta realizzando con determinazione». Anche sul recente accordo sulla previdenza con il Governo, con il coinvolgimento delle parti sociali, Dell’Isola esprime un parere sostanzialmente positivo anche se vanno approfonditi e migliorati diversi aspetti come lo scorporo dell’assistenza dalla previdenza in quanto, a suo avviso, attualmente non è possibile mettere correttamente a confronto il nostro sistema previdenziale con quello di altri Paesi Europei. «Assegni familiari, cassa integrazione, mobilità, pensioni sociali e di invalidità non sono prestazioni previdenziali e dovrebbero essere scorporate dalla spesa complessiva per le pensioni, facendole gravare sulla fiscalità generale, come il sindacato richiede da tempo», ha detto. «Sicuramente l’equiparazione della “No Tax Area” tra pensionati e lavoratori a 8.125 euro – attualmente per i pensionati è a 7.500 euro – come l’estensione della 14esima mensilità alle pensioni fino a 1.000 euro ed il ripristino della perequazione secondo la legge 338 del 2000 con il meccanismo più favorevole per scaglioni e non per fasce e l’impegno ad utilizzare un diverso indice di rivalutazione delle pensioni che tenga maggiormente conto dei consumi dei pensionati sono aspetti positivi ottenuti grazie all’impegno dei sindacati e della Fnp in particolare».