Roma: Governo, Cardiello su monitoraggio impianti serricoli “Bisogna fare di più, stop affaristi”
Il Sen. Cardiello interviene su richiesta dei cittadini della Piana del Sele. ” Nella Piana del Sele, nel corso degli ultimi dieci anni, si è intensificata in maniera esponenziale la creazione di impianti serricoli volti a produrre i prodotti di IV e V gamma.A seguito di tale sviluppo i frutteti e le coltivazioni a campo aperto sono in via di estinzione. Non possiamo dimenticare che la creazione di detti impianti, ha comportato un aumento di malattie alle vie respiratorie e non solo, a causa del massiccio uso di pesticidi e altri prodotti chimici che vengono utilizzati per le coltivazione delle colture. Nella suddetta zona, se non vengono posti controlli ferrei, vi è in atto una devastazione paesaggistica e ambientale dovuta all’alterazione dell’assetto idrogeologico che comporta, durante il periodo delle piogge, frequenti allagamenti delle strade, dei canali consortili e di tutte le vie di scolo che non riescono ad assorbire l’ingente flusso idrico. Su segnalazione di liberi cittadini che hanno indicato come abbondantemente superato il limite del 75% di copertura territoriale ad Eboli (SA), norma contemplata sia dal Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Salerno ed il Piano Regolatore Generale del Comune di Eboli (SA). In particolare, nella zona di Santa Cecilia è stato posto in essere un mega impianto da oltre 250.000mq che sconvolgerebbe l’intera sistema idraulico e geologico del territorio. Se tale lavoro ha avuto inizio con una semplice Scia, c’è da chiedersi se gli organi competenti hanno svolto le accurati approfondimenti prima di dare il via libera. E’ impensabile che qualche imprenditore del bergamasco venga qui a fare affari, mentre non viene minimamente posta riflessione sul serio e concreto rischio di mettere sotto tiro l’incolumità pubblica. A questo andrà aggiunto anche un momento di verifica sui controlli materia di antimafia e riciclaggio, vista l’ingente mole di denaro che viene investito in operazioni simili, oltre quelli, eventualmente e da rendicontare, posti in essere dall’Ispettorato del lavoro, per accertare la regolarità contrattuale e contributiva degli operatori stagionali e non assunti. Per questi motivi ho depositato un’interrogazione parlamentare indirizzata ai Ministri dell’Ambiente, dell’Agricoltura e dell’Interno per chiedere chiarimenti in merito. Non possiamo permettere lo “stupro” del nostro territorio senza badare ai rischi che si corrono con operazioni del genere. Deve finire il tempo degli investimenti a costo irrisorio e dei guadagni economici infiniti senza aver un briciolo di sensibilità verso l’ambiente e i cittadini che risiedono in queste zone.