Monza: Polizia Penitenziaria salva da autolesioni detenuto campano, collaboratore Giustizia

Ha deciso di lesionarsi il corpo nella sua cella del carcere di Monza, dov’è ristretto nella Sezione detentiva per Collaboratori di giustizia perché responsabile di vari reati. Il tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari ha impedito più gravi conseguente al soggetto. E’ accaduto ieri pomeriggio, protagonista un detenuto italiano di origini campane. La notizia è diffusa dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Nico Tozzi, vice segretario regionale SAPPE per la Lombaridia: “L’uomo ha posto in essere l’ennesimo gesto autolesionistico procurandosi  dei tagli profondi con una lametta sulle braccia e al collo: prontamente, il personale di Polizia Penitenziaria di servizio ha provveduto al primo soccorso scongiurando il peggio. L’uomo è stato subito visitato dal medico di guardia che, vista la gravità del caso, ha provveduto all’invio d’urgenza presso il Nosocomio cittadino.  Già domenica scorsa lo stesso detenuto ha messo in atto un gesto di impiccamento e, ancora una volta, solamente grazie alla prontezza del personale di Polizia Penitenziaria operante nel Reparto, si è scongiurato il peggio”. Il SAPPE evidenzia che, alla data del 30 settembre scorso, “nella Casa Circondariale di Monza erano detenute 600 persone rispetto ai circa 400 posti letto regolamentari: 256 erano gli imputati, 344 i condannati” e che nel primo semestre del 2016, nelle carceri della Lombardia, si sono contati “481 atti di autolesionismo, 54 tentati suicidi, 417 colluttazioni e 51 ferimenti” . Donato Capece, segretario generale del SAPPE, commenta: “Questo nuovo drammatico evento critico di un detenuto evidenzia come i problemi sociali e umani permangono, eccome!, nei penitenziari, lasciando isolato il personale di Polizia Penitenziaria a gestire queste situazioni di emergenza. Gli istituti penitenziari hanno l’obbligo di preservare la salute e la sicurezza dei detenuti, e l’Italia è certamente all’avanguardia per quanto concerne la normativa finalizzata a prevenire questi gravi eventi critici. Ma essi rappresentano un forte agente stressogeno per il personale di polizia e per gli altri detenuti”.

Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 18mila tentati suicidi ed impedito che quasi 133mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze”, conclude il leader nazionale del primo Sindacato del Corpo. “Il dato oggettivo è che la situazione nelle carceri resta allarmante. Altro che emergenza superata!”