Simba, leone
Padre Oliviero Ferro*
Anche lui sta vivendo giorni tristi, a causa della caccia che gli danno i bracconieri. O lo stanno spingendo nelle riserve, dove vogliono fargli godere la vecchiaia. Una volta era molto fiero. Si sentivano le sue grida dappertutto e tutti avevano paura e rispetto per il re della foresta. Molti capi tradizionali prendevano il suo nome per sentirsi importanti. Avevano al collo una collana, ma fatta con i suoi denti. Insomma, una volta si diceva “avere un coraggio da leone”, come se fosse solo lui l’animale più coraggioso. Spesso chi gli procura da mangiare (come per gli uomini), è la leonessa che va al supermercato della foresta. Lui aspetta e, naturalmente, mangia per primo. Non vuole concorrenti. Lui è il re e il re ha sempre ragione. Ora, con la democrazia, anche i re sono in declino. E lo vediamo in qualche zoo, sonnecchiante. Forse pensa ai suoi antenati che erano fieri e di cui tutti avevano paura. Ora è lì per fare paura, si fa per dire, a coloro che lo indicano con un dito, lui il grande, ex re, della foresta.
* missionario saveriano