Prima Italia su anniversario caduta Muro Berlino ed elezione Trump
Mai come ora abbiamo bisogno di una Europa delle Patrie, e oggi, venerdì 9 novembre anniversario della caduta del Muro di Berlino bisogna puntare il dito sulle diverse facce della stessa medaglia, anche alla luce della elezione a Presidente degli Stati Uniti di Donald Trump, che si avvia ad una rivoluzione culturale che il cuore rosso del´America gli chiede. I cittadini che hanno fatto lunghe file nella notte per andare a votare per lui, per difenderlo, pensavano certamente al´onore della nazione. Trump ha dunque vinto non soltanto perché riuscito a presentarsi come il lord protettore della sicurezza, ma come il difensore, e il restauratore, dei valori tradizionali, dio, patria e famiglia. Nella cappa silenziosa e impalpabile calata su di una Napoli sempre più rassegnata ad una pochezza che per ruolo di ex capitale europea svolto ed antico lignaggio non può appartenerle, è passato un po’ sotto silenzio l’anniversario della caduta del muro di Berlino. Evidentemente c’è ancora in Italia chi vuole nascondere i regimi Comunisti che ancora opprimono interi popoli, vedi Birmania e Tibet, alla nuova strategia della tensione, passando per la vergogna del silenzio su Telekom Serbija e Telekom Cuba, Unipol, Bnl,monte paschi ecc. fino a chiedere che quelle città, come Napoli, ancora celebrano uomini come Lenin e soci, intitolando loro una via, abbiano il coraggio di fare i conti con la storia modificando la toponomastica, magari con una via intitolata ai martiri del Comunismo. Troppo spesso dimentichiamo che la libertà non è ovunque,hanno affermato gli esponenti di Prima l’Italia Comitato per il No al Referendum Napoli Sociale Sovranità Nazionale, Rosario Lopa e Alfredo Catapano esponente di Napoli Capitale-Azione Nazionale. In Cina, in Corea del Nord, a Cuba, Tibet e non ultima la Birmania, esistono ancora regimi che si rifanno ad un’ideologia ormai sconfitta dal tempo e dalla storia. È una questione di civiltà raccogliere il grido di dolore che proviene da quei popoli oppressi, così come dobbiamo avere la forza di combattere la pericolosa realtà di una nuova strategia della tensione che riporta l’Italia indietro di trent’anni. Oggi è anche l’occasione per chiedere la verità sui finanziamenti pubblici ai regimi comunisti e sanguinari, perché vogliamo che sia fatta chiarezza al più presto e che vengano chiarite eventuali responsabilità di chi governava in quegli anni, oltre ad evidenziare le inadempienze delle giunte di sinistra, hanno portato la Campania e Napoli ad alti tassi di la disoccupazione, emergenza rifiuti, il commercio fermo, l’emergenza sanitaria e farmaceutica, la mancanza di una programmazione per le attività socio sportive culturali, la sicurezza pubblica e i trasporti, la mancanza di una politica per i disabili e per gli anziani. Dobbiamo denunciare una vera e propria vergogna della toponomastica di alcune città della Campania: l’esistenza di strade intitolata a vari esponenti di quel regime che ha causato decine di milioni di morti. Chiederemo quindi che ci sia anche, proprio in occasione dell’anniversario della caduta del muro di Berlino, che vengano intitolate strade Ai Martiri del Comunismo, e tributare gli onori dei caduti per la libertà. Nel 2016 l’Europa deve avere il coraggio, di gridare forte mai più dittatura, mai più oppressione, mai più comunismo.