NO alla Riforma Co(pro)stituzionale di Renzi
Paragono la Riforma Costituzionale della ditta Renzi, Boschi, Napolitano e del P3 Verdini, a una traformazione “Co(pro)stituzionale” dei nostri diritti e doveri, con le due camere (il Senato non sparirebbe!!!) che diventerebbero succubi dell’esecutivo e della maggioranza di turno. Se passassero la Riforma e l’Italicum, la legge elettorale (sempre che la Consulta non la dichiari incostituzionale), anche con un misero 25 per cento i vincitori delle elezioni governerebbero a proprio piacimento per 5 anni. Cioè avremmo un Parlamento che non deciderà più niente, in quanto il premier e il suo esecutivo non dovranno preoccuparsi della minoranza che non avrà i numeri per contrastare nessuno. In questo modo, se le opposizioni vorranno che qualche loro proposta venga presa in considerazione da chi governa, anzi comanda, dovranno inchinarsi e “co(pro)stituzionarsi” alle loro pretese. Ecco cosa vuol dire votare Sì al Referendum. Quella di Renzi e della sua famigerata ditta è una Riforma che riduce la sovranità popolare e nega agli italiani il diritto di scegliere da chi essere rappresentati. È una Riforma che non elimina il Senato, ma lo trasforma in un circolo di politici, da dopolavoro, nominati dai partiti, complica l’iter legislativo invece di renderlo più veloce, aumenta infine i conflitti tra Stato e Regioni, anziché ridurli. È proprio il contrario di quello che stanno pubblicizzando in giro, occupando gli spazi televisivi della Rai, ridotta ormai in servitù dalla cerchia di Renzi. L’attuale premier da 2 anni e mezzo, invece di affrontare in modo serio i problemi dell’Italia, sta sprecando tempo ed energie in questo autoritario progetto di riformare la Costituzione per raggiungere l’obiettivo di avere un uomo solo al potere. L’Italia nel frattempo continua a versare in una crisi economica senza via d’uscita, con una disoccupazione invariata intorno al 12% e se non è aumentata, è solo perché i giovani e intere famiglie stanno lasciando l’Italia (107.000 nel 2015) per cercare altrove un’ opportunità di lavoro. Inoltre non abbiamo risolto il problema della « pessima » scuola, della sicurezza che con questa invasione di immigrati, costringe gli italiani e specialmente le donne a non essere liberi di circolare tranquillamente sulle nostre strade. Tutto ciò però non interessa al nostro premier che tira diritto per la sua strada e intanto ha inviato una lettera in cui invita a votare sì, dimenticando di dire che si perderanno i nostri rappresentanti eletti all’estero, e per non far mancare nulla, ha spedito domenica scorsa, 13 novembre, la sua ministra Boschi, in passerella alla Casa d’Italia di Zurigo, a raccontare la favola della Riforma Costituzionale. E alla fine tutti i sostenitori del PD, dopo averla osannata, sono tornati a casa felici e contenti di aver visto la loro fatina che ha ribadito agli attenti soldatini di fare i bravi e di votare SI, perché alla fine saranno premiati.
Gerardo Petta