Mkono, mano
Padre Oliviero Ferro*
Per molti, la mano è una delle parti del proprio corpo. In Africa invece è importante per tante cose. Oltre che per lavorare, vorrei fermarmi sul salutare. Noi, quando salutiamo, diamo la mano, senza quasi accorgerci di chi ci sta di fronte. I fratelli africani mi hanno insegnato a salutare in modo vero, guardando in faccia chi mi sta davanti. Li saluti con le due mani, cioè senza niente da nascondere, senza paura di incontrare una persona nuova. Poi con i bambini è ancora più simpatico. Ti prendono per mano, ti fanno fare il giro del villaggio. Guardano incuriositi le tue braccia e la tua mano e si chiedono perché le loro sono scure e la tua chiara. E poi si fanno una bella risata. Quando poi ricevi qualcosa da qualcuno, lo devi fare con le due mani a forma di paniere, cioè le ricevi con tutto te stesso. E così pure, quando offri qualcosa, sono sempre le due mani che lavorano per dire che lo offri con tutto te stesso. Le tue mani fanno parte del tuo corpo e si collegano al cuore, ne sono il prolungamento. Chi dona e chi riceve, non lo fa solo con le mani, ma con il cuore. Allora tutto diventa più bello.
* missionario saveriano