San Cipriano Picentino: celebrata con successo XXVII Giornata Mondiale diritti Infanzia -Adolescenza
In occasione della “Giornata Mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, il Palazzo delle Culture e della Cittadinanza Umanitaria di S.Cipriano Picentino (SA) si è tinto di un dolcissimo e tenerissimo colore nero. La Commissione Comunale per le Pari Opportunità, infatti, di concerto con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune picentino, ha organizzato un incontro con giovani migranti ospiti di alcune case di accoglienza del Comune di Giffoni Sei Casali(SA) accompagnati dalla responsabile delle stesse, nonché mediatrice culturale, dott.ssa Loredana Paglionico. — E’ il 27° anniversario della Convenzione Internazionale sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza approvata nell’Assemblea delle Nazioni Unite il 20 Novembre 1989- spiega la Presidente della Commissione prof.ssa Maria Rosaria Paraggio- un accordo tra Nazioni che intendono obbedire alle stesse leggi in merito ai diritti dei bambini e degli adolescenti, leggi che li proteggano e tutelino da sfruttamento sul lavoro, rapimento e vendita, maltrattamenti, abuso e sfruttamento sessuale, droga, tortura, pena di morte, comportamenti prepotenti e guerra. Tale Convenzione è diventata legge dello Stato italiano il 27 Maggio 1991: ciò significa che il nostro Governo deve assicurarsi che ogni bambino o ragazzo, sia esso italiano o straniero, possa godere di tutti i diritti elencati nella Convenzione. Essa all’art. 1 definisce fanciullo ogni essere umano avente un’età inferiore a 18 anni, salvo che abbia raggiunto prima la maturità in virtù della legislazione applicabile: questo significa che se in uno Stato è stabilito per legge che si è maggiorenni a 15 anni, da quell’età non si è più considerati bambini e si hanno i diritti, i doveri e le responsabilità dei grandi. Nella Convenzione sono dichiarati 4 Principi fondamentali:
- Principio di non discriminazione (razza, sesso, religione).
- Principio di superiore interesse del bambino. Cioè in ogni legge o situazione problematica, l’interesse del bambino o dell’adolescente deve avere la priorità assoluta.
- Diritto alla vita, sopravvivenza e sviluppo grazie alla cooperazione tra i vari Stati
- Ascolto delle opinioni del bambino nei processi che li riguardano e il dovere degli adulti di tenere in considerazione le loro opinioni. Al riguardo, il Giudice Pasquale Andria due anni fa in questa sede ebbe a dire che il magistrato incontra difficoltà nell’ascoltare il minore, in quanto egli racconta una sola volta quanto gli è accaduto; tende a pensare di non essere creduto e quindi teme di essere punito.Ma il minore ha anche dei diritti…naturali, che Gianfranco Zavalloni, nel sito della maestra Mary, ha così elencato: all’ozio, a sporcarsi, agli odori, al dialogo, all’uso della mani per toccare e plasmare materiali vari, a un buon inizio (cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura), alla strada per giocarci e camminarci, al selvaggio (rifugio-gioco nei boschetti, alberi su cui arrampicarsi), al silenzio per ascoltare il vento, il canto degli uccelli o lo scorrere dell’acqua, alle sfumature ( osservare il sorgere e il tramonto del sole, ammirare la luna e le stelle). Ma perché cresca sereno, fondamentale è l’apporto della famiglia nel percorso educativo del minore, per assecondarne il bisogno di amore finalizzato all’ acquisizione di sicurezza; per dedicargli tempo e quindi suscitare la sua curiosità e attenzione; per dargli stabilità nella continuità; per fissare regole ed ottenere rispetto legato alla fiducia nell’adulto; per ascoltarlo, consentirgli di giocare e aprirsi agli altri soprattutto attraverso la frequenza scolastica. Tutto questo, purtroppo, non vale per i minori migranti, spesso non accompagnati …”La dott.ssa Paglionico, con un intervento accorato ed emozionante, ha infatti spiegato che tanti minori stranieri non accompagnati vengono ricoverati in strutture senza che alcuno poi li cerchi o li venga a prelevare! E’ questo uno dei buchi neri del principio di non-discriminazione, a conferma che i diritti risultano compressi e disconosciuti nella pratica. O addirittura molti minori scompaiono letteralmente, divenendo così merce di scambio, donatori forzati di organi! Allora va bene l’accoglienza, ma non come carità o atteggiamento pietistico, bensì come integrazione fra le culture e soprattutto inclusione nel sistema sociale, attraverso anche l’assimilazione ai valori etici della nostra comunità.…intanto scorrono sul video le foto di Ivan Romano, testimone narrante di guerre ed esodi e una grande emozione serpeggia nel pubblico! I flussi migratori sono, è vero, un fenomeno fisiologico, ma rappresentano soprattutto un’operazione culturale, considerato il collegamento con la nostra identità personale. I migranti hanno fame e sete di relazioni, perché hanno perso la storia della loro vita: in tal senso l’accoglienza va vista come il recupero della memoria dell’esperienza della migrazione, per ricostruire la propria persona attraverso la narrazione della propria vicenda personale.- Ben vengano, allora, momenti di socializzazione come questo- ha concluso Loredana Paglionico – in cui soprattutto i minori vivano “la normalità” del loro status di bambini che ricevono e donano quel sorriso che è più gratificante di qualunque parola !”