Macho, occhi
Padre Oliviero Ferro*
Vedere due occhi sorridere, al mattino presto, è una iniezione di fiducia, una carezza, un sorso di acqua fresca. Quando poi li vedi in due occhioni neri di bambini, allora è tutta un’altra cosa. Non stanno mai fermi, ti seguono dappertutto, non ti lasciano tranquillo. Sono pieni di domande e si aspettano delle risposte. Poi li guardi e anche tu vorresti fare delle domande, ma loro ti hanno preceduto e pretendono subito delle risposte. Allora abbassi i tuoi occhi e cominci a rispondere. E così quegli occhi che ti trascinano in un mondo nuovo, cominciano a dialogare con te. Ridono, si fanno seri, seguono il tuo discorso. Rimangono pensierosi. Poi ti dicono che hanno capito e ti invitano a sorridere insieme con loro. Quando li vedi tristi, semichiusi, pensierosi, allora devi cominciare a preoccuparti. Vogliono farti capire che stanno soffrendo, che non riescono a guardare il mondo in faccia, hanno paura di soffrire. Non puoi distogliere i tuoi occhi dai loro. Non è possibile. Ti chiedono di contemplarli in silenzio, anche senza parlare, ma solo di far capire loro che tu sei là, presente, ogni momento. Quante cose possono dire due occhi. Impariamole a leggerle.
*missionario saveriano