Salerno: accorsato incontro diocesano Gruppi di Preghiera Padre Pio per centenario Apparizioni di Fatima

Michele Gagliarde        

Un incontro denso di emozione e spiritualità quello tenutosi nella Cattedrale, voluto fortemente dai Gruppi di Preghiera di Padre Pio e dall’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno per rievocare, a cent’anni esatti dalle Apparizioni di Fatima, l’amore tenero e filiale che San Pio da Pietrelcina ha sempre nutrito per la “Mamma Celeste” e la forte identità mariana che di conseguenza i Gruppi, diretti eredi spirituali del Padre, sono chiamati ad incarnare. Coordinato da Rita Occidente Lupo, direttore responsabile del nostro quotidiano, l’incontro è stato aperto dal saluto di Don Michele Pecoraro, parroco del Duomo, il quale ha accolto calorosamente nella casa del Signore i numerosi Gruppi provenienti da ogni parte della diocesi. È seguito poi l’intervento di Giulio Siena, direttore della rivista “Casa Sollievo della Sofferenza” che, dopo aver porto il saluto di Leandro Cascavilla, vicedirettore generale dei Gruppi, ha rammentato nel ricordo della XXV Giornata Mondiale del Malato svoltasi lo scorso 11 Febbraio a Lourdes, la costante assistenza della Madonna nella missione di Padre Pio “Apostolo della Sofferenza”, il quale spesso consigliava ai Suoi figli spirituali, di andare in pellegrinaggio a Lourdes. La stessa Casa Sollievo, a San Giovanni Rotondo, testimonia la profonda predilezione che questo Cireneo di Cristo aveva nei confronti del malato, imponendo ai medici dell’ospedale un codice etico e professionale, che considera il paziente non una matricola, ma una persona in cui presente Cristo. Don Giovanni Lancellotti, coordinatore e memoria storica dei Gruppi della diocesi, ha poi ricordato l’apostolato delle sorelle Ottavia e Bruna Barbirotti, seguaci della prima ora di San Pio e fondatrici del primo Gruppo di Preghiera in terra salernitana, quello della parrocchia SS. Crocifisso, regalando ai presenti stralci del loro rapporto epistolare ed umano col Padre. Don Lancellotti ha poi ripercorso la storia delle apparizioni mariane ai tre pastorelli di Fatima, i quali ricevettero dalla Madonna la missione di propagare nel mondo la devozione al Suo Cuore Immacolato e di offrire atti di penitenza in riparazione dei peccati del mondo. In questo contesto i Gruppi di Preghiera in primis sono chiamati alla sequela di Cristo attraverso Maria, seguendo l’esempio del Loro fondatore, il Quale scrisse in una delle Sue lettere di voler avere «una voce sì forte per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la Madonna». Una vocazione mariana sottolineata con forza anche da Fra Enzo Gaudio, coordinatore regionale, il quale ha esordito ricordando ai Gruppi presenti il testamento spirituale del Frate stigmatizzato: «Amate la Madonna e fateLa amare. Recitate sempre il Rosario». Fu proprio Padre Pio a raccomandare ai Gruppi l’utilizzo di quella corona che Lui chiamava «arma», una catena che Lo difendeva dagli assalti del Nemico e allo stesso tempo lo riannodava a Dio. “La convinzione che il Rosario avrebbe sempre difeso lui e i figli spirituali dal Male e li avrebbe portati più velocemente al cielo Gli derivava – Fra Enzo Gaudio- dalla speciale protezione di Maria che aveva personalmente sperimentato tante volte, arrivando addirittura ad esclamare un giorno che, se non ci fosse stata la Madonna, non sarebbe nemmeno diventato cristiano. Tante le manifestazioni della Santa Vergine nella Sua vita, a partire dagli inizi, quando la Madonna della Libera, patrona di Pietrelcina che Lui stesso indicava affettuosamente ai compaesani come la “Madonnella Nostra”, veniva a confortarLo e sorreggerLo dopo le terribili notti passate a lottare contro i demoni per giungere a San Giovanni Rotondo dove affidava all’icona della Madonna delle Grazie, i casi più disperati di  tanti devoti in cerca di guarigione fisica e spirituale. Particolarmente forte fu la devozione alla Madonna di Fatima la quale, durante la peregrinatio del 1959, organizzata dal Comitato Nazionale Mariano, giunse a San Giovanni Rotondo per far visita al Padre. Sebbene malato per una forte pleurite essudativa, che Lo costringeva a rimanere nella Sua stanza, ogni sera esortava attraverso un microfono i fedeli a prepararsi per la visita della Mamma Celeste. Quando la Madonna giunse finalmente a San Giovanni, il Padre ebbe l’occasione di baciarLa teneramente e di donarLe una corona che Gli era stata regalata da un figlio spirituale. La mattina del 6 agosto la statua, trasportata in elicottero, partì da San Giovanni. Padre Pio si affacciò dalla finestra della Sua celletta per salutarLa, rammaricandosi del fatto che fosse ancora malato. Appena ebbe salutato la statua da lontano, l’icona dall’elicottero si girò col volto rivolto verso la Sua celletta e si sentì subito miracolosamente guarito. Proprio per questa presenza costante e premurosa di Maria nella vita del loro fondatore, i Gruppi sono chiamati a riprendere, dopo un periodo di forte stasi, la vocazione alla preghiera, specialmente mariana, con rinnovato slancio a partire anche dall’inserimento di nuove forze giovanili, in un clima familiare di iniziative fatte insieme che, grazie anche al carisma dinamico del nuovo coordinatore regionale fra Enzo Gaudio, sta già dando i primi frutti. Terminato l’intervento di Fra Enzo Gaudio, è stata presentata la nomina ufficiale a responsabile diocesano e collaboratore regionale dei Gruppi del nostro direttore Rita Occidente Lupo la quale, alla presenza di diverse autorità cittadine, tra le quali Alessandro Ferrara, presidente del consiglio comunale di Salerno e gli onorevoli Guido Milanese ed Anna Petrone ha lanciato il bando della 2^ edizione del concorso letterario “Padre Pio, il Santo della Misericordia nel nostro tempo” indetto dal nostro giornale, in quest’anno mariano. L’incontro s’è concluso, dopo la recita del santo Rosario e la celebrazione eucaristica, ripresa da TeleDiocesi, presieduta da Fra Gaudio, col bacio delle reliquie di San Pio, tra preghiere sommesse e commozione generale. Servizio fotografico a cura di Michele Martino -Casa Sollievo della Sofferenza