Salerno: Treno Verde, premiati campioni campani dell’economia circolare

Imprese che riciclano e restituiscono a nuova vita ciò che altrimenti finirebbe in discarica, realtà che trasformano gli scarti di lavorazione in materie prime da immettere nuovamente nel processo produttivo, aziende certificate biologiche, progetti di bioedilizia realizzati con piante spontanee, progetti con finalità sociali realizzati grazie al recupero di vecchi pc che, rigenerati, abbandonando il loro destino di possibili RAEE. Sono solo alcune delle storie dell’economia circolare raccontate questa mattina a bordo del Treno Verde, il convoglio ambientalista di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, realizzato con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, che è arrivato oggi a Salerno (dove sarà in sosta fino a sabato al binario 3 Tronco della stazione centrale). Un viaggio lungo i binari della Penisola per raccontare questa nuova economia, per promuovere la sostenibilità che parte dal basso, diffondere l’informazione scientifica e per dar voce ai tanti protagonisti, (aziende, start-up, istituzioni, associazioni e territori), ribattezzati i Campioni dell’economia circolare che percorrono già questa strada. Alla premiazione dei Campioni dell’Economia Circolare della Campania hanno preso parte Manuela Cardarelli, portavoce Treno Verde; Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania; Giorgio Zampetti, responsabile scientifico Legambiente; Eva Avossa, vicesindaco di Salerno; Angelo Caramanno, assessore all’ambiente e allo sport del Comune di Salerno. L’economia circolare è un’economia che fa bene al Paese, come dimostrano i dati diffusi dalla Commissione Europea al riguardo: si parla infatti di 580 mila posti di lavoro stimati in Europa entro il 2030 con il raggiungimento degli obiettivi del pacchetto sull’economia circolare. Un risparmio annuo di 72 miliardi di euro per le imprese europee grazie ad un uso più efficiente delle risorse e quindi ad una riduzione delle importazioni di materie prime. In Italia possono essere creati almeno 190 mila nuovi posti di lavoro. “Alzare il più possibile l’asticella del nuovo pacchetto sull’economia circolare è ciò che chiediamo alle istituzioni europee – sottolinea Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – L’Italia oggi sta vivendo un nuovo protagonismo in questo settore con numerose esperienze positive messe in campo da istituzioni, imprese e cittadini. Non siamo più il paese dell’emergenza rifiuti ma possiamo contare sull’attività di tanti campioni dell’economia circolare Made in Italy che praticano già oggi quello che il nuovo pacchetto europeo prevede per i prossimi anni e decenni. Alla luce dei risultati già raggiunti nel nostro Paese, che in alcuni casi rappresentano un primato assoluto a livello continentale, vogliamo un quadro di norme molto ambizioso su un tema davvero decisivo per il futuro dell’Europa”. Destinazione finale del messaggio portato dai Campioni è Bruxelles, dove è in corso la discussione per l’approvazione del pacchetto europeo sull’economia circolare. L’appuntamento sarà il 24 aprile con una tappa speciale a Bruxelles insieme ai 100 Campioni dell’economia circolare che incontreranno il vicepresidente della Commissione UE, Jyrki Katainen e l’eurodeputata Simona Bonafè, relatrice del pacchetto europeo sull’economia circolare. “Mentre in Europa è centrale il dibattito sull’economia circolare, in Campania finalmente un cambio di passo rispetto al passato è stato compiuto – afferma Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania – La Regione, infatti, da qualche mese ha approvato l’aggiornamento del Piano sui Rifiuti urbani (PRGRU) con una proposta che sembra decisamente più coerente con i principi e le disposizioni sovraordinati declinati dalle direttive comunitarie e dalle norme nazionali in materia di rifiuti. L’auspicio è indubbiamente che ciò possa costituire l’avvio al definitivo epilogo della vicenda dell’emergenza rifiuti in Campania, in una regione che, nonostante le difficoltà e l’ostruzionismo per conseguire una corretta gestione dei rifiuti, ostinatamente si è data da fare per fare bene, tanto da risultare la più virtuosa dell’intero mezzogiorno e con performances migliori sul fronte della raccolta differenziata anche rispetto a regioni del Centro Nord”. Proprio in Campania, secondo i dati del Conai, nel territorio provinciale di Salerno, nel 2015, sono state raccolte 72.093 tonnellate di rifiuti di imballaggio (in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro). Questi quantitativi corrispondono a 424.076 cassonetti pieni di rifiuti indifferenziati che, messi in fila, coprirebbero 763 km, corrispondenti a oltre 10 volte la distanza fra Salerno e Napoli. In più, il riciclo dei rifiuti di imballaggio ha permesso a Salerno e ai comuni della provincia di beneficiare, nello stesso anno, di 8,7 milioni di euro di corrispettivi per i maggiori oneri derivanti dalla raccolta differenziata degli imballaggi. Otto i campioni dell’Economia circolare saliti sul podio del Treno Verde –  in sosta fino a sabato 11 al binario 3 tronco della stazione di Salerno – premiati con una medaglia realizzata con The Breath, un innovativo tessuto in grado di assorbire e disgregare le molecole inquinanti. Storie che è possibile approfondire sul portale che racconta attraverso una mappa interattiva il viaggio del convoglio ambientalista lungo la penisola. Favorire, promuovere e agevolare la raccolta e il riciclo degli imballaggi usati di acciaio, provenienti sia dalla raccolta differenziata fatta nelle nostre case che da quella ad hoc fatta su aziende, negozi e attività produttive. Sono queste alcune delle attività di RICREA, Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi, uno dei sei consorzi di filiera che compongono il Sistema CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi), senza scopo di lucro, a cui aderiscono 272 aziende produttrici della materia prima e dei contenitori d’acciaio. RICREA assicura in Italia il riciclo degli imballaggi usati in acciaio quali barattoli, scatolette, tappi, fusti, secchielli, lattine e bombolette che, una volta utilizzati e avviati a raccolta differenziata, vengono separati da altri imballaggi di materiali diversi e poi inviati in acciaieria dove vengono fusi per tornare nuovo acciaio per produrre binari, parti di treni, tondo per cemento armato, chiodi, bulloni e tanto altro. Tutto ciò è possibile grazie al fatto che i contenitori d’acciaio sono riciclabili al 100% e all’infinito. Tra le principali aziende campane operanti, invece, nella filiera della carta e del packaging c’è la Rete per il Packaging Sostenibile 100% Campania che gestisce, in maniera integrata e sostenibile, la raccolta delle materie prime secondarie necessarie alla produzione di packaging ed altri prodotti attuando il principio del riciclo di prossimità; riduce gli impatti ambientali, economici e sociali dell’intero ciclo di raccolta e trasformazione offrendo ai propri clienti, anche istituzionali, la possibilità di utilizzare il proprio stesso macero per produrre packaging o altri prodotti; predispone le attività di ricerca e sviluppo per nuovi tipi di materiali e processi necessari alla produzione del Packaging Sostenib
ile e per individuare nuovi impieghi per il riciclo del macero locale; elabora progetti di sostenibilità il cui obiettivo sia la riduzione progressiva, in termini di CO2 equivalente, dell’impatto ambientale delle aziende partecipanti e dei loro prodotti; Informa cittadini ed istituzioni dei benefici ambientali ed economici per il territorio di un ciclo di trasformazione locale per incentivare quantità e qualità della raccolta differenziata. L’Azienda Agricola Palmieri Antonio “Tenuta Vannulo”, invece, ha conosciuto in questi anni una riconversione: nata agli inizi del novecento e dedita solo all’allevamento si è trasformata poi, nel 2000, in yogurteria bio. Nel 2007 poi ne è nata una pelletteria e nel 2015 la degustazione. L’azienda, certificata I.C.E.A., coltiva esclusivamente mangime per il suo ampio allevamento di circa 600 capi. Il cerchio si chiude con la riutilizzazione del liquame e letame zootecnico, proveniente dalle stalle, che stagionalmente vengono sparsi nei loro campi agricoli. L’azienda sta inoltre ampliando il pacchetto fotovoltaico con l’inserimento di nuovi pannelli per la produzione di energia, oltre a quelli già esistenti per la produzione di acqua calda per la stalla. L’azienda Papa srl, congiuntamente alla propria piattaforma di recupero dell’olio esausto vegetale, la Proteg s.p.a., è in grado di realizzare la propria economia circolare trattando, con metodi innovativi ed efficienti, il rifiuto per poi costituire la materia prima per la produzione di lubrificanti industriali, mastici e collanti, resine, biodiesel di nuova generazione e materiali per usi energetici. Erreplast è uno dei principali produttori italiani di scaglie in PET da riciclo. L’impianto per il recupero delle materie è in grado di trattare oltre 20.000 tonnellate annue di contenitori in PET post-consumo. Nata nel 2000 e completamente realizzata con tecnologia italiana, Erreplast rappresenta oggi un’avanzata realtà industriale. Un sistema interamente automatizzato produce scaglie in PET di alta qualità mediante un processo di trattamento meccanico dei contenitori in plastica provenienti dalla raccolta differenziata. Giga Design, nata nell’ottobre 2016 nella zona industriale di Capua, in provincia di Caserta, come costola della Gica Imballaggi srl, che produce imballaggi industriali dal 2013, recupera lo scarto di legno naturale (abete) prodotto nella realizzazione degli imballaggi industriali per trasformarlo in arredi in pallet. Acquista legno naturale in Austria, Germania e in Italia. Produce imballaggi certificati e dallo scarto di legno che recupera realizza arredi in pallet dal design esclusivo e totalmente Made in Italy. Naturalmente colore è una società spin-off del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Salerno che produce e commercia tonachini, marmorini e pitture per la bioedilizia mediante l’utilizzazione di basi naturali costituite da calci purissime, latte e uova, colorate esclusivamente con piante spontanee dell’area mediterranea e/o residui di coltivazione e lavorazione di produzioni agricole tipiche dello stesso territorio, opportunamente selezionati e processati. Il risultato è quello di ottenere un prodotto caratterizzato da varietà cromatiche uniche e sempre nuove non ottenibili con altri materiali. Il mercato di riferimento è quello dell’edilizia minore di qualità ed il restauro. A&C Ecotech è un’azienda specializzata nel recupero e smaltimento di rifiuti tecnologici, autorizzata alla raccolta, allo stoccaggio ed al trasporto dei rifiuti speciali pericolosi e non. L’azienda è tra le promotrici del progetto “Re-Bit”, frutto di una collaborazione tra Università Parthenope, Legambiente Campania, Fondazione Mario Diana Onlus, Associazione Bidonville, l’azienda A&C Ecotech e con il patrocinio morale del Comune di Napoli. ll progetto Re-Bit si propone il recupero di computer ancora utilizzabili e altrimenti destinati allo smaltimento, per destinarli gratuitamente a progetti con finalità sociali. I computer idonei vengono dotati del software necessario, certificati da tecnici specializzati, e poi donati a scuole e biblioteche permettendo così di ridurre il numero di apparecchiature elettroniche portate in discarica, riducendone l’impatto ambientale, e offrendo la possibilità di una seconda vita al materiale informatico dismesso. Legambiente ha inoltre premiato Maurizio Capone che ha dato vita a una band nata dall’idea del riciclo creativo, accompagnata dalla passione per la musica e per la natura. Una band non convenzionale, che con strumenti da creare e inventare, dà vita a suoni dal sound unico dove oggetti apparentemente privi di valore diventano strumenti musicali.