Dal Sud, una politica per l’uomo
Giuseppe Lembo
Sarà l’uomo con la sua cultura, i suoi saperi ed i suoi valori universali etno-antropologici a cambiare il Sud ed i Sud del mondo. Ne sono certo lo farà; ne sono certo saprà farlo. Il protagonismo dell’uomo nuovo, dell’uomo dell’Essere cambierà il mondo. Cambierà il futuro, cambierà il futuro dell’uomo del mondo, dando al mondo un nuovo umanesimo, basato sui pilastri di un’umanità universale con in sé la grande forza del welfare universale che rigenererà il mondo. Che sarà rigeneratrice del mondo. Un mondo nuovo con un uomo nuovo che avrà le radici antiche dell’ESSERE e dei valori dell’ESSERE, universalmente intesi. Svegliamoci e rimettiamoci in cammino come umanità d’insieme che deve saggiamente agire da protagonista ed essere parte di un insieme sociale di una società libera umanamente forte e partecipe nelle decisioni importanti che riguardano la vita di tutti noi; di tutti noi italiani, intelligenti protagonisti di un futuro che il notabilato del potere unico, vuole cancellare, al fine di ridurci a plebe italiana; a popolo senz’anima negato al futuro. Un diritto che va tutelato e garantito, per così garantire l’Italia che verrà; è questo, un grande dovere italiano della società dell’essere che non vuole assolutamente morire di disperata asfissia di falso protagonismo dell’avere e dell’apparire, un grave male, un grave danno del nostro tempo che è del tutto indifferente alla cultura, ai valori, ai saperi ed al futuro del mondo, inteso come mondo d’insieme solidale, fortemente animato dalla grande anima del welfare universale, così come nei pensieri-testamento del sociologo – umanista Zygmunt Bauman. Che fare? Da dove partire? Dalla gente, la grande protagonista di futuro. Ascoltando la gente; ascoltando, prima di tutto, le grandi voci lontane e facendo propri gli esempi dei grandi uomini lontani, parte di un passato che ci appartiene. Come recita la nostra Costituzione (art. 1) il primo nostro grande impegno dovrà essere quello di garantire a tutti gli italiani lo sviluppo della persona umana e della dignità di uomini. Tanto, mettendoli in condizione di vivere con dignità la loro vita, sempre più spesso maltrattata e violentata dai crescenti egoismi umani. Con grande rispetto per l’altro bisogna pensare di agire nel rispetto della democrazia che è tale, se garantisce l’uguaglianza dell’uomo nei diritti, rendendo, così facendo, la società, una società dei giusti, con grande rispetto della dignità umana e per altro sempre più abbandonato a se stesso. La libertà del nostro essere uomini liberi è un grande valore; occorre vigilare per evitare di perderla; per evitare che le condizioni diffuse di un’umanità senz’anima possano cancellarla dal futuro italiano, cancellandone la democrazia e la politica del confronto partecipato, presupposto e base di una società concretamente democratica e civile. A tutela delle nostre libertà c’è la Costituzione italiana una saggia carta d’insieme che trasuda in lungo ed in lago i suoi valori di libertà che, come cittadini liberi, dobbiamo saper conservare al futuro. La nostra determinata presenza ed attiva partecipazione, oltre che un diritto, è anche un responsabile dovere; un dovere di buoni cittadini da compiere, in quanto, in Italia e nel mondo non siamo assolutamente soli, ma una parte di un tutto umano che in sé ci appartiene, come insieme di uomini di un presente che deve saggiamente diventare futuro; di un presente che assolutamente non può essere cancellato al futuro. È questo il protagonismo che vogliamo; è questo il protagonismo che dobbiamo all’Italia del presente che deve diventare futuro, grazie a NOI tutti; grazie anche al nostro fare condiviso ed alla nostra partecipazione di cittadini che, a denti stretti, vogliamo essere cittadini attivi ed intelligenti protagonisti di un presente che, con la nostra grande forza d’impegno comune deve diventare futuro. Abbiamo davanti a noi una grande battaglia di civiltà da combattere ed assolutamente da vincere. Una battaglia di civiltà saggiamente incitatrice per cambiare, evitando di correre il grave rischio di essere disumanamente cancellati dal futuro.