Vallo di Diano: Codacons, Sanità, va tutto bene?
Abbandonata la sconcertante approssimazione, il campanilismo del tempo che fu e il turpiloquio da trivio, il consesso dei sindaci del Vallo di Diano è stato in grado di redigere – forse in occasione di un nuovo incontro a porte chiuse (per il bene della collettività) – un documento in Italiano, riportato in forma quasi integrale e senza commenti, su varie testate giornalistiche locali. Il documento suona pressocché così: il plesso ospedaliero di Polla è salvo grazie all’intervento del “partito della nazione” (e del Vallo) e dei rappresentanti dello stesso partito; un futuro luminoso si prepara per la sanità del comprensorio. Per non cadere nella trappola della “post-verità” ancora una volta, siamo costretti a guardare in faccia alla realtà e a ribadire che l’Ospedale Curto di Polla, nonostante i suoi 212 posti letto, è catalogato come Pronto Soccorso nell’elenco nazionale delle strutture d’emergenza del Ministero della Salute. Chi afferma il contrario dice (semplicemente) il falso, anche perché questo fatto incontrovertibile – che noi annunciammo con grande tristezza un anno fa– è ribadito nella delibera n. 137 del DG ASL del 22 febbraio scorso. Archiviata la questione di Oculistica, per la quale è stato promesso il ripristino del carattere di Unità Operativa Complessa (magari dopo la scadenza dei termini per un ricorso amministrativo contro la palese discrasia tra la delibera n. 137 e l’Atto Aziendale), adesso sarà possibile guardare al futuro con più fiducia? Oppure si afferma ciò per far dimenticare le parole – riportate dalla stampa locale – di un ex Direttore Sanitario del Curto, che ha ipotizzato, come causa del declassamento di Oculistica, l’intervento di un influente politico del luogo? L’ipotesi fatta da questa persona (estremamente competente) è, in sintesi, quella di una sorta di baratto tra la disciplina di Oculistica e una seconda. Secondo il nostro parere potrebbe essere sufficiente questa stessa ipotesi, vista la fonte autorevole dalla quale promana, per un intervento della Magistratura teso a un’immediata verifica di quanto affermato dall’ex Direttore Sanitario. Tanto per non continuare a vivere in un perenne “Truman Show” dove tutto può sembrare vero. Tuttavia, nonostante la preannunciata fulgida e gloriosa sorte della sanità locale, noi pensiamo che su di essa gravi un grosso macigno. Infatti, la stessa delibera n. 137 prevede, letteralmente, che “alla Direzione Sanitaria viene affidata anche la Direzione del Distretto n. 72”. Ossia, più funzioni accorpate in modo anomalo, cosicché una singola persona dovrà coordinare servizi sanitari di diversa natura. A dare uno sguardo a quello che succede vicino a noi, vediamo che per il presidio ospedaliero “S. Francesco d’Assisi” di Oliveto Citra, con soli 92 posti letto, ciò non avviene. Ossia, il nosocomio di Oliveto Citra, nonostante un numero di posti letto limitato, preserva sia la denominazione di DEA1 (Dipartimento di Emergenza e accettazione di primo livello) sia una Direzione Sanitaria per il solo plesso. E dire che nel 2015, oltre allo slogan “#iovotosalese” (cosicché adesso ne facciamo le spese) un altro slogan ricorrente era il seguente “Mai più ultimi”. I nostri complimenti ai registi delle campagne elettorali e di questo straordinario quanto avvincente “reality show”, dove le situazioni vengono di volta in volta concordate solo da chi muove i fili nell’impunità più assoluta.
Il Responsabile della Sede
prof. Roberto De Luca