Napoli: Francesco Giuseppe Palumbo eletto presidente Giovani Imprenditori campani

Questo pomeriggio, nella sede di Confindustria Campania, ha avuto luogo la prima riunione del nuovo Comitato Direttivo dei Giovani Imprenditori di Confindustria Campania che ha eletto Francesco Giuseppe Palumbo Presidente dei Giovani Imprenditori Campani per il triennio 2017-2020*. Palumbo, che succede a Nunzia Petrosino, è Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Salerno. 37 anni, laureato in Economia Aziendale presso l’Università degli Studi di Salerno, specializzato in amministrazione e management aziendale ed in marketing e direzione commerciale, è Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Medis srl, medicina e sicurezza sui luoghi di lavoro, azienda da lui cofondata, che opera su tutto il territorio nazionale. E’ operativo anche nel settore del franchising della ristorazione con il brand “I Paccheri Italian Pasta and Mozzarella Restaurant” e nello shop food di prodotti artigianali Made in Italy, di prevalenza campana. A seguire si è svolta la prima Assemblea Pubblica dei Giovani Imprenditori della Campania sul tema: “La filiera istituzionale dei Giovani. Coinvolgimento, Partecipazione e Sinergia: così cresce una società, così cresce un Paese”. “Da troppo tempo – ha affermato Francesco Giuseppe Palumbo, neo Presidente dei Giovani Imprenditori campani – si parla di rinnovamento nel nostro Paese: l’industria lo sta attuando attraverso una rivoluzione 4.0, attendiamo ora una politica 4.0 che ponga in essere provvedimenti chiari ed incisivi che restino tali anche col cambiare dei Governi. Siamo stanchi della politica del gambero: fare un passo avanti e due indietro, come nel caso dei voucher, danneggia tutti, imprenditori e lavoratori. Con la nostra iniziativa pubblica lanciamo la sfida di costruire una nuova filiera istituzionale in cui Comuni, Regione e Governo dialoghino incessantemente con le parti sociali e, in particolare, con i giovani che hanno nel loro Dna capacità di innovare e voglia di fare concretamente”. Insieme a Palumbo hanno preso parte ai lavori: Nunzia Petrosino, Presidente uscente del Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Campania; Vincenzo Caputo, Vice Presidente Giovani Imprenditori di Confindustria con delega all’Education e Capitale Umano, Ciro Buonajuto – Sindaco Ercolano; Vincenzo Maraio – Consigliere Regionale, Regione Campania; Gianpiero Zinzi – Consigliere Regionale, Regione Campania. Hanno concluso: Costanzo Jannotti Pecci – Presidente Confindustria Campania e Alessio Rossi – Vice Presidente Giovani Imprenditori di Confindustria con delega allo Sviluppo economico e Startup. Ha moderato i lavori: Roberto Race, Partner Nomos Value Research. *Si riportano di seguito alcuni stralci della Relazione del Presidente Francesco Giuseppe Palumbo:“…A chi mi chiede cosa ti spinge ad essere un GI di Confindustria io rispondo con una frase di George Bernard Shaw: Alcuni uomini vedono le cose così come sono e dicono: “Perché?” Io sogno le cose come non sono mai state e dico: “Perché no?” Essere un Giovane Imprenditore di Confindustria significa prima di tutto avere visione, impegno costante, passione, umiltà e valori condivisi, elementi necessari per il cambiamento di cui il nostro Paese ha bisogno. I Giovani Imprenditori hanno con sè “il coraggio” di non arrendersi mai e la perseveranza come unica fedele compagna in questa vita che abbiamo scelto di fare o, forse, come credo, in questa missione che abbiamo deciso di intraprendere. Siamo coraggiosi, visionari, immaginiamo il domani prima di altri anche a costo di polemiche e scontri. Scommettiamo sulla partecipazione quando impera il conflitto; sulla globalizzazione anche se in pochi usano il passaporto; sulla legalità come valore civile ed economico mentre imperversano indifferenza ed ipocrisia. Ci impegniamo quotidianamente per la nascita e crescita di nuove imprese, per promuovere il Made in Italy nel mondo, migliorare la competitività imprenditoriale del Paese, sostenere lo sviluppo economico di lungo periodo tramite una politica industriale lungimirante, diffondere la cultura d’impresa e la creazione di opportunità per le nuove generazioni. Sosteniamo l’affermazione del libero mercato e della concorrenza, del merito e della mobilità sociale. Valorizziamo il ruolo dell’imprenditore come soggetto attivo e responsabile della crescita e dello sviluppo economico, sociale e civile dell’Italia. Perseguiamo ogni valore in cui crediamo con spirito critico ed imparziale. Oggi le imprese costituite da giovani rappresentano circa l’11% delle imprese in Italia ed il 37% di queste è concentrato nel Mezzogiorno! Education, rapporti Scuole ed Università – Formazione – Internazionalizzazione sono i punti centrali del mio programma, vedo il nostro tavolo regionale una “fabbrica di idee” in continua evoluzione stimolata dal continuo dibattito, dal confronto e dalle idee che ognuno di noi saprà trasmettere all’interno del gruppo. I giovani imprenditori sono un movimento apartitico ma a chi ci chiede cosa pensiamo della politica rispondiamo che ci interessa. Perchè quando si parla della tutela degli interessi della collettività il dovere e la responsabilità ci impongono di essere in prima linea. Sono passati due anni ormai dal giugno del 2015, anni difficili per il sistema economico italiano e nonostante ciò le imprese hanno cercato di fare la loro parte, restando nel Paese, investendo, innovandosi, rischiando, ed è solo cosi che forse oggi vediamo, sebbene in maniera ancora troppo timida, brevi cenni di ripresa per il Paese. Ma in tanti purtroppo non ce l’hanno fatta. Sono tante le storie d’impresa che potremmo raccontare per capire come le capacità dei singoli – imprenditori e politici – possono si creare un piccolo miracolo ma, senza una policy di lungo periodo e una partecipazione diffusa, rimarrà solo una sterile vittoria circoscritta. Ed è così che il tempo continua a passare inesorabile, le conseguenze ovviamente sono tasse che cambiano nome ma non i destinatari, leggi che dopo qualche mese sostituiscono le precedenti, e contratti basati su regole che cambiano al tempo del sorgere del sole. E’ infatti di appena pochi giorni fa, l’eliminazione dei voucher per il lavoro saltuario da parte del governo, senza aver tenuto alcun confronto con le parti interessate. Una chiara dimostrazione di come l’Italia sia talmente brava contemporaneamente 1 passo avanti e 2 indietro. Se poi a questo aggiungiamo che gli sgravi sulle nuove assunzioni vengono ristornati in tempi biblici allora penso seriamente che  questa più che  una politica o meglio una policy di slancio e di ripresa sia piuttosto una politica per favorire la “disoccupazione” ed il “lavoro nero” soprattutto se penso ai tanti studenti che non avendo come fare lavorano saltuariamente per mantenersi gli studi spesso anche lontani dalle famiglie che non riescono ad assicurare loro la copertura dei costi necessari per la sopravvivenza. E’ consequenziale poi la continua fuga di cervelli dal Paese. Questo non è un Paese normale, non è un Paese per tutti. È l’unico posto dove se hai veramente talento, hai tutti gli ostacoli possibili per dimostrarlo. Una citazione questa che sembra quasi un grido di speranza, di ambizione, nella quale si racchiude tutto il coraggio che oggi bisogna avere per restare nel nostro Paese e fare impresa e lo è ancor di più quando si è giovani, lo si è magari di prima generazione e lo si è nel Mezzogiorno. E’ da troppo tempo dunque che si parla di rinnovamento nello scenario economico e politico del nostro Paese, nell’industria stiamo preparando la rivoluzione con il 4.0 e vorremmo ci fosse un 4.0 anche nella politica. Oggi vogliamo lanciare da questa assemblea la sfida per la costruzione di una nuova filiera istituzionale che ponga al centro le idee, le innovazioni che i giovani sanno apportare, che siano essi imprenditori, professionisti, ricercator
i. Attraverso il dialogo, il confronto, la sinergia e la condivisione di obiettivi strategici ed operativi che devono essere messi in campo in maniera coordinata e condivisa con Comuni, Regione e Governo per una riduzione di sprechi e risorse ma soprattutto per favorire progetti di sviluppo concreto e sostenibili. E’ necessario che tutte le parti sociali abbiano piena conoscenza della realtà in cui vive la collettività, i problemi per poterli risolvere spesso bisogna averli vissuti. Solo con il confronto ciò è possibile. Occorre cambiarlo il Paese, cambiarlo per davvero, in profondità ma occorre farlo insieme attraverso politiche pubbliche chiare e che restino salde anche col cambiare dei Governi, perchè il Paese tutto è stanco di pagare le conseguenze delle logiche e degli interessi individuali anteposti a quelli della collettività.