Fisciano: Ateneo, seminario "Prigionieri politici risorgimentali e crimine politico o politica criminale?
Martedì 4 aprile, alle ore 10.30 presso la Saletta biblioteca di Storia dell’arte DIPSUM, si terrà il seminario di ricerca “I prigionieri politici nel Mezzogiorno risorgimentale: una questione transnazionale” promosso dal Seminario Permanente di Storia e Storiografia/Circec dell’Università di Salerno. Interventi di: Alessandro Bonvini (Unisa), Viviana Mellone (Università di Napoli L’Orientale). Coordina Silvia Sonetti (Unisa). Sempre martedì 4 aprile, alle ore 14.30 prenderà il via la due giorni dedicata al tema “Crimine politico, politica criminale?”, seminario di ricerca promosso da CIRCEC Università di Salerno. Intervengono per i saluti: Rosa Maria Grillo DIPSUM, Pietro Cavallo, coordinatore sezione storica, Carmine Pinto, direttore CIRCEC. Introduce i lavori Francesco Benigno, Università di Teramo. Discutono: Carolina Castellano (Università di Napoli Federico II), Giulio Tatasciore (Università di Teramo), Carmine Pinto (Università di Salerno), Claudio Grasso (Università di Teramo). Coordina Silvana D’Alessio (Università di Salerno). I lavori proseguono il 5 aprile con le relazioni di: Vittorio Coco (Università di Salerno), Marcello Ravveduto (Università di Salerno), Ninio Blando (Università di Palermo). Coordina Marianna Noto (Università di Salerno. Il seminario analizza le contiguità e sovrapposizione di soggetti che siamo abituati a chiamare criminali, con coloro che sono comunemente definiti come sovversivi e/o terroristi. Si tratta di fenomeni comuni all’indomani della sconfitta di un tentativo rivoluzionario, durante molti conflitti civili e nei dopoguerra conseguenti, quando diventa più labile, o sparisce, il confine tra mobilitazione politica ed attività criminale. In entrambi i casi l’utilizzazione di «criminali» nella battaglia politica o i processi di «criminalizzazione» dell’avversario politico sono fenomeni ben noti, così come il fenomeno inverso, il passaggio di soggetti politici ad attività criminali (o la convivenza tra i due fenomeni). Il seminario riflette su chi attenta alla salute del corpo sociale e del regime politico, su come sia stato storicamente identificato in un discorso sociale di inclusione/esclusione, strettamente interrelato ai quadri normativi che definiscono un outlaw, con le relative pratiche giudiziarie, poliziesche e militari che stabiliscono i confini dell’ordine pubblico.