Gesualdo: fra Enzo Gaudio lascerà Pietrelcina, ma non i Gruppi di Preghiera Padre Pio
Rita Occidente Lupo
La Chiesa oggi affanna per vocazioni consacrate, giacchè le smanìe mondane sembrano sempre più lusinghiere. Papa Francesco non lesina occasioni per parlare ai sacerdoti, raccomandando loro un profilo basso mondanamente, conforme al Vangelo, che per molti sembra quasi archiviato. Ed invece, il messaggio del Nazareno, intramontabile! Nella Sua vigna, più che mai bisogno d’operai, pronti al salario del Regno dei Cieli, per il bene delle anime. Padre Pio da Pietrelcina, ancora regge la sfida contemporanea, testimonial non solo per le stigmate che portò impresse per 50 anni, ma per la piena conformità al messaggio cristiano. I Gruppi di Preghiera che istituì negli anni ’50, fari di luce, sorti per Sua intuizione in vista dei bisogni spirituali della nostra epoca, cooperano alla realizzazione del Regno di Dio, secondo l’insegnamento di Gesù, che ha ripetutamente insistito sulla necessità della preghiera. Oggi, sparsi in tutto il mondo, frequentati da devoti che si riuniscono mensilmente per pregare e vivere la carità operosa. In Campania, dallo scorso anno, nominato dal direttore generale S.E.Mons. Michele Castoro, guida spirituale fra Enzo Gaudio, che con grande fervore ha rivitalizzato l’ossatura di tali cenacoli di pietà popolare, organizzando incontri periodici e dando preziosi suggerimenti per procedere nel cammino di salvezza sulle orme di San Pio. Frate cappuccino, vocazione adulta, dal 1 settembre lascerà il Convento di Pietrelcina, dove ha trascorso un lustro con ruoli anche di responsabilità nella comunità monastica e nella famiglia francescana laicale, da assistente del terz’Ordine Francescano e della Gifra, per ricoprire il ruolo di parroco nella chiesa dei Santi Nicola ed Antonino a Gesualdo. La località dell’avellinese, nella diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi, rimanda il passaggio di Padre Pio allorquando, nel mese di Novembre del 1909, il Santo raggiunse il Convento dei Padri Cappuccini, per completare il percorso di studi seminaristici presso la Scuola di Teologia Morale del Seminario Serafico locale e ricevere la consacrazione sacerdotale. Già fortemente debilitato dalle cagionevoli condizioni di salute, dopo solo quaranta giorni fu costretto a lasciare Gesualdo, per rientrare in famiglia a curarsi. Riprese le forze e superati i malanni, poté finalmente ricevere la consacrazione a sacerdote nel Duomo di Benevento nell’agosto del 1910. A testimonianza della Sua permanenza in tale luogo oggi, nel convento, è possibile visitare la Cella dove visse e un piccolo Museo con le Sue reliquie. Pertanto il luogo, ameno e sobrio, è meta di tanti devoti, che raggiungono la quiete di Gesualdo, per ripercorrere lo straordinario cammino di fede e di speranza del Santo. A seguito della rimodulazione delle famiglie francescane, è stato anche fra Gaudio trasferito, con enorme dolore non solo dei Pietrelcinesi, che in questi anni hanno avuto modo di sperimentare la sua completa disponibilità all’amministrazione dei sacramenti, alla guida spirituale, alla promozione aggregante d’incontri di spiritualità, che hanno sempre registrato un grande afflusso di partecipanti. Come le assisi mensili dei Gruppi di preghiera, l’ultimo sabato di ogni mese. Un sacerdote che con la letizia francescana va a tutti, pronto all’ascolto ed al sostegno d’anime smarrite o di in cerca di pace, tra i frangenti quotidiani. E questo è quanto tanti oggi, non riescono a riscontrare facilmente nei propri sacerdoti locali, troppo spesso frettolosi o indifferenti alle ambasce umane! Fra Gaudio invece, non guarda l’orologio e si spende senza tempi per quanti vanno a lui. Inoltre, da quand’è stato nominato coordinatore regionale dei Gruppi, ha pensato anche d’individuare referenti per le singole province campane e collaboratori, desiderosi di diffondere la spiritualità ed il messaggio di San Pio, menando una vita cristiana. Amato da tutti, amico dei giovani e degli anziani, dei piccoli e dei grandi, garantisce che non lascerà le centinaia di persone che in questi anni sono ricorse a lui in cerca di consigli spirituali e di preghiere. “Sono contento di poter essere in un’altra località che ha registrato la presenza di San Pio -dichiara- per cui anche nella nuova dimora, continuerò a seguire i Gruppi di Preghiera Padre Pio, riprendendo gl’incontri mensili aperti all’intera Regione, dall’ultimo Sabato di Settembre. Tali appuntamenti di fede, aperti a tutti, animati sempre da schola cantorum e ministranti al mio fianco. Pietrelcina è il luogo natale di San Pio, per cui il suo fascino, resta indiscusso anche per tanti fedeli che giungono in tale località mossi dalla curiosità di visitare le dimore, nelle quali lo Stigmatizzato mosse i primi passi ed anche i luoghi di culto, nei quali ricevette il Battesimo e celebrò la Prima Messa. Ma Gesualdo rimanda ugualmente un Suo pezzo di vita, per cui continua l’iter per ogni anima, alla riscoperta delle radici autentiche della fede, che lo Stigmatizzato ha trasmesso attraverso la Sua incessante preghiera ed il Suo copioso apostolato, dal confessionale, all’incontro con i fedeli. In perfetta obbedienza ai Suoi superiori sempre, in piena armonia coi frati, nella sottomissione alla Santa Chiesa, un autorevole modello per quanti consacrati col saio francescano, decidono di voltar le spalle alle lusinghe di questo mondo, per aspirare alla vera gioia eterna!San Pio ci ha insegnato ad amare meglio Cristo e la Madonna: la mia consacrazione sacerdotale, frutto di un Suo preciso scossone alla mia vita!”