Campania: oltre 15 000 studenti in piazza contro alternanza scuola-lavoro
10 le piazze in Campania per lo sciopero dell’alternanza scuola-lavoro: Napoli(Piazza Garibaldi), Salerno, Avellino, Pompei, Scafati, Sarno, Castellammare di Stabia, Nocera, Palma Campania e Sala Consilina. In 7000 a Salerno per scioperare dall’alternanza, piazza principale, dove l’evento Luci d’Artista ha sfruttato centinaia di studentesse e studenti.
“Questo modello di alternanza scuola-lavoro è un modo per sfruttare gli studenti – dichiara Gigi Cannavacciuolo, Coordinatore regionale dell’Unione degli Studenti Campania – i dati della nostra inchiesta regionale parlano chiaro: la maggior parte dei percorsi di alternanza scuola lavoro non hanno alcuna inerenza con i programmi di studio e in molti casi si rivelano veri e propri casi di alternanza-sfruttamento. Emblematico il caso delle Luci d’Artista di Salerno che ha sfruttato centinaia di studenti messi a fare le guide turistiche, info point e camerieri. Siamo stati costretti a lavorare al posto di lavoratori che sarebbero stati retribuiti, senza diritti e senza tutele, costretti addirittura a dover pagare per lavorare.
Nocera
Rivendichiamo uno statuto delle studentesse e degli studenti in alternanza che comprenda il codice etico per le aziende in cui queste si impegnano a certificare l’assenza di criminalità organizzata e di processi di devastazione ambientale e biocidio, l’inerenza coi programmi di studio, la copertura dei costi e le commissioni paritetiche in cui siano presenti in egual numero studenti, docenti e genitori per la costruzione partecipata dei percorsi in alternanza. Lo sciopero non finisce qui, non ci fermeremo finchè non passeranno le nostre rivendicazioni”
Napoli
“In tutta questa cornice di sfruttamento l’ufficio scolastico regionale, nonostante la pressione fatta nell’ultimo anno dagli studenti in mobilitazione, non ha ancora iniziato un monitoraggio sui percorsi di alternanza sfruttamento – dichiara Marco Galatro, membro dell’esecutivo regionale dell’Unione degli Studenti Campania – La legge regionale sul diritto allo studio rimane tutt’oggi definanziata dalla sua approvazione nel 2005. Le briciole stanziate sul diritto allo studio con i fondi europei e il progetto Scuola Viva non sono bastevoli e non fanno altro che finanziare progetti in singole scuole senza stanziare un euro sul welfare studentesco per tutte e tutti. Oggi a Napoli abbiamo denunciato le aziende che hanno sfruttato gli studenti e le studentesse in alternanza tra cui Eni, responsabile di devastazione ambientale, Banco Di Napoli e Accenture: tutte aziende comprese nel patto “I Campioni dell’alternanza” tra Miur e 16 multinazionali. Abbiamo concluso il corteo napoletano salendo in delegazione in Consiglio Regionale ottenendo un tavolo di discussione con l’assessore all’istruzione Fortini in data da destinarsi, in cui rivendicheremo un tavolo regionale di lavoro permanente sul diritto allo studio con gli studenti e le studentesse.”