Roma: Eugenia Serafini ha ricordato l’artista e performer Gabriella Di Trani

Silvana Lazzarino

Nell’ambito della Rassegna internazionale di scrittura contemporanea, poesia e arti multimediali “l’albero delle nostre parole” giunta alla 10 edizione, Eugenia Serafini artista di fama internazionale, lo scorso 18 ottobre 2017 presso il suo studiolo sito a Roma ha presentato un incontro dedicato all’artista Gabriella Di Trani che ha lasciato questa vita lo scorso gennaio.

Parole dipinte, lette e libri di legno” e video performace di Gabriella Di Trani attraverso i libri di legno realizzati dall’artista e il suo video performance con poesie “I Sette Giorni” ha rappresentato un momento importante per ricordare una gande artista capace di legare in modo unico l’arte alle parole attraverso colori, giochi di linee e interazioni e contrasti tra gli stessi colori come il rosso e il nero del primo giorno. Ed il suo video ripercorre lungo sette giorni questa alternanza tra immagini di richiamo all’Art Pop e frasi scritte simili al fumetto e pronunciate, come a scandire lo scorrere del tempo della creazione, fino allo scadere del settimo giorno quando appare l’immagine di un uomo a rappresentare Dio. I sette giorni sono scanditi da colori diversi a partire dal rosso che caratterizza il primo giorno, al viola che avvolge sfondi e dettagli delle sequenze dedicate al settimo giorno. E’ raccontata attraverso parole, immagini, suoni e gestualità la nascita della vita, la creazione giocando sul senso dei colori, sulla loro forza e capacità di comunicare anche grazie ai disegni e ai dettagli del volto come occhi e labbra sempre in primo piano. La vita, dono da custodire, che nell’acqua trova il suo elemento più adatto rappresenta ancora un mistero. Gabriella Di Trani era un’artista visiva, capace di dare voce alla sua creatività in piena libertà e questo le ha permesso di esplorare a trecentosessanta gradi i diversi volti dell’arte passando dai disegni ai dipinti, dalle installazioni alle performance dove la parola e il gesto costruiscono la storia e l’idea di un pensiero. Nata negli anni quaranta, Gabriella Di Trani, che figura all’interno di uno dei volumi “Storia dell’arte del 900” Generazione Anni Quaranta” scritti da Giorgio di Genova, presente all’evento, è stata figura di spicco sia come artista visiva e performer, sia come poetessa, legata da profonda amicizia ad Eugenia Serafini con la quale ha condiviso diversi momenti importanti.

La Videoperformance proiettata durante l’evento e molto apprezzata dal pubblico presente allo Studiolo di Eugenia Serafini, è stata realizzata da Gabriella Di Trani nel 1998 in occasione della mostra “La creazione da D a D” presso la Galleria Multimedia Arte Contemporanea di Brescia. L’opera, nel cui titolo la prima D sta per Di Trani e la seconda D si riferisce a Dio, affronta la contaminazione tra espressioni creative e il multimediale per una forma di arte totale che avvolge i sensi. Ed è questa forma di “arte totale” giocata sulle corrispondenze tra segni, suoni, parole, immagini in movimento che Gabriella Di Trani ha portato avanti con interesse per costruire una continuità tra le diverse forme di comunicazione che procedono dal visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale.

Un percorso visivo ed emotivo dove segni, colori, parole e gesti si susseguono in un tempo sospeso dove viene descritta la creazione, producendo nuova energia che dalla scrittura passa alla materia, e dalla materia alla corporeità. Un viaggio che, a partire dallo sguardo invita ad esplorare i luoghi della memoria e del presente dove abitano stati d’animo che segnano gesti, comportamenti ordinari e straordinari. In questa ottica l’esperienza umana nelle arti non può solo limitarsi ad un’unica visione, ma aprirsi verso più direzioni che contemplano i segno, il colore, il gesto, la parola rielaborate entro dinamiche multimediali dove la realtà supera l’immaginazione e crea un pensiero libero.

Accanto a Giorgio Di Genova, Eugenia Serafini e al marito Nicolò Giuseppe Brancato, erano presenti il marito di Gabriella Di Ttrani, Luigi Domenicucci, e Valerio Bocci fisico presso l’Istituto di fisica Nucleare, con cui Eugenia Serafini in questa estate a Tolfa, ha mostrato un progetto molto interessante “WUNDERKAMMER RAGGI COSMICI” dove arte e scienza si uniscono per restituire una ricostruzione del cosmo attraverso combinazioni di immagini, luci e specchi.

Luigi Domenicucci, marito dell’artista Gabriella Di Trani, sta progettando un museo virtuale per rendere viva nel tempo l’arte e le parole in versi di sua moglie che guardava alla contaminazioni tra le diverse arti per un’unica visione in cui i sensi si rispecchiano l’uno nell’altro a creare suggestive emozioni attraverso cui toccare stralci di storie passate e presenti, sognate e ipotizzate, ma qui possibili.