Era il 23 novembre dell’80…
di Rita Occidente Lupo
Una tranquilla serata novembrina, col cielo rossastro a Salerno. Che non lasciava presagire il disastro di lì a poco. Ore 19, 30: 23 novembre 1980. Un sisma, di magnitudo 6.9 della scala Richter a sconquassare la Campania centrale e la Basilicata. In ginocchio un’area vastissima: alcuni Comuni, rasi al suolo in pochi minuti. Dei 679 delle otto province interessate globalmente dal sisma: Avellino, Benevento, Caserta, Matera, Napoli, Potenza, Salerno e Foggia, 506 danneggiati. Le tre province maggiormente sinistrate Avellino (103 comuni), Salerno (66) e Potenza (45). Trentasei comuni della fascia epicentrale con circa 20.000 alloggi distrutti o irrecuperabili. In 244 comuni (non epicentrali) delle province di Avellino, Benevento, Caserta, Matera, Foggia, Napoli, Potenza e Salerno, altri 50.000 alloggi con danni da gravissimi o medio-gravi. L’atmosfera da baraccati, dei giorni successivi, tra molle di solidarietà internazionale. Insieme ai falchi predatori. Tra le macerie, sulla pelle dei disastrati. Bambini senza più genitori, anziani imperterriti dinanzi ad un evento superiore alle proprie forze. In pochi istanti, ribaltate le condizioni umane. Mutati i destini. Sbriciolati gli stabili, smarrite le sicurezze. Mentre gli sciacalli ad annusare prede appetibili. Da quel triste giorno, che la Campania annovera a distanza di 37 anni, la ricostruzione in molte zone a rilento. Ancora qualche containers rievoca le ore della paura delle scosse d’assestamento, delle crepe alle pareti, non edificate a norma antisismica e del freddo in dimore di fortuna. Il carico delle responsabilità, sempre a posteriori. In Campania, anni ed anni per la ricostruzione e, come sempre avviene nelle tragedie, anche chi ne ricava scaltramente un vantaggio. Nuove dimore, al posto di auguste bicocche, ringraziano il sisma! Ancora non si riesce a far fronte al dissesto idro-geologico, che gravita sul nostro Paese, con opportune politiche preventive! Ed i danni non cessano di azzerare esistenze, spaccando non solo la terra, ma le stesse vita umane!