Salerno: a Sant’Eustachio Padre Pio risveglia la fede

MariaPia Vicinanza

Gruppi di Preghiera San Pio nella festa di Cristo Re alla Parrocchia di Sant’Eustachio, per salutare il novello Gruppo, che da qualche mese ha risposto all’appello dell’animatrice diocesana, Rita Occidente Lupo, nel vivere la spiritualità dello Stigmatizzato del Gargano, la cui devozione è palpitante in tutto il mondo. “I fedeli che si riuniscono mensilmente, rispondendo all’ invito del Santo- ha commentato l’animatrice diocesana, – sapendo che, caparra di salvezza, essere nel novero di tale figliolanza. Purchè si segua la strada tracciata dal Fondatore.” La nutrita assemblea ha vantato la presenza dei vari Gruppi della diocesi. Particolarmente attenta alla celebrazione eucaristica, presieduta da padre Filippo Catalano, frate Cappuccino, confratello del Santo, ha ravvivato la devozione. “Lo conobbi grazie ad un confratello, padre Tomay, Suo confessore. Così fui benedetto dal Santo ed ebbi linfa spirituale per il mio ministero sacerdotale. Padre Pio visse la carità a piene mani, amministrando il sacramento della Confessione strenuamente, come padre Leopoldo Mandic: entrambi, apostoli del Confessionale, scelti da Papa Francesco per il Giubileo della Misericordia, come testimonial. Perchè, il Cristianesimo, ha la sua genesi nell’amore, parametro sul quale saremo giudicati: non conteranno le orazioni o l’appartenenza ai gruppi ecclesiali, per meritare la salvezza, ma soltanto le opere di misericordia che avremo incarnato nella nostra vita terrena. ” L’animatrice del Gruppo di Sant’Eustachio, Anna Botta, ha ricevuto dall’animatrice diocesana un omaggio per il Gruppo: l’ immagine di Padre Pio e della Sua creatura privilegiata, Casa Sollievo della Sofferenza, insieme alla corona del Rosario ed alla guida coi suggerimenti del Santo, per poterlo ben recitare. Al termine dell’Eucarestia, un momento di commozione col bacio della reliquia del Santo: un lembo dello scialle da camera in lana che il Santo indossava sul saio, per ripararsi dal freddo. Tra canti e preghiere, prima della benedizione finale, la preghiera a Padre Pio,  affidando i sofferenti di Casa Sollievo in special modo, insieme a quanti lottano provati nel corpo, da infermità. Nel lasciare il tempio sacro,  la viva commozione di don Alfonso Santamaria, particolarmente legato alla spiritualità di Padre Pio, come il parroco, don Giuseppe Greco, che ha plaudito dal primo istante alla genesi nella sua parrocchia di tale Gruppo di Preghiera. Perchè oggi, mai come in questo nostro tempo, le orazioni lanciate verso il cielo non bastano mai, per tanti bisogni dell’umanità: e quelle affidate a Padre Pio, fanno goal presso l’Altissimo perchè, il Suo servo fedele, portò impresse nella carne per cinquant’anni le stigmate!