Salernitana rinunciataria a Pescara. Ancora un’amara sconfitta

L’unica prima punta vera in organico alla Salernitana è Bocalon che tra coppa e campionato ha realizzato 8 reti. Colantuono lo ha ormai relegato in panchina stabilmente preferendogli i giovani ma evanescenti Rossi e Palombi che, tra l’altro, prime punte non sono.

I due virgulti della Lazio, infatti, non stanno riuscendo a reggere il peso dell’attacco sulle loro spalle. Non fanno salire la squadra né danno profondità al gioco offensivo, caratteristiche queste che Bocalon invece possiede. L’attaccante veneto, inoltre, ha un notevole fiuto del gol ed è uomo da area di rigore, l’unico in organico con tali caratteristiche. Non capiamo perché non giochi titolare, visto che le sue caratteristiche si integrano alla perfezione con quelle di Sprocati.

Kiyine, tra i calciatori a disposizione di Colantuono, è uno dei più dotati tecnicamente. Capace di saltare l’uomo sulla tre quarti campo e di creare superiorità numerica. Essendo molto giovane, inoltre, ha gamba ed è capace di accelerare il gioco offensivo. Anche in questo caso non capiamo perché sia costantemente tenuto in naftalina.

La scelta di giocare a Pescara col modulo 3-5-2, vista la mancanza di centrocampisti, anche a causa dei numerosi assenti per squalifica o infortunio, appare piuttosto incoerente. Schierare due terzini, Pucino e Popescu a centrocampo sugli esterni pur di giocare con quel modulo ha poco senso. Zito mezzala, inoltre, non è il massimo e Della Rocca davanti alla difesa un azzardo visto che è reduce da un lungo periodo di stop.

Il primo tempo non giocato dalla Salernitana a Pescara è spiegato anche da queste considerazioni oltre che dal baricentro troppo basso e dall’atteggiamento rinunciatario. Quarantacinque minuti regalati agli avversari. La Salernitana, infatti, ha tirato in porta una sola volta con Zito dalla distanza, subendo in alcune circostanze le folate offensive degli abruzzesi.

Nel secondo tempo Colantuono, avendo capito che la sua squadra non aveva profondità e non riusciva a ripartire, è corso ai ripari inserendo Di Roberto sulla fascia destra in zona offensiva al posto di Schiavi, passando al modulo 4-3-3. L’avanzamento del baricentro del gioco ha subito giovato alla manovra.

Al 12° è entrato in campo Kiyine al posto di Della Rocca. Il calciatore marocchino ha vivacizzato non poco il gioco offensivo della Salernitana, andando anche al tiro dal limite dell’area dopo uno scambio con Sprocati.

Troppo tardivo l’ingresso in campo di Bocalon al 37° dopo che il Pescara con Brugman su calcio piazzato era passato in vantaggio. L’attaccante veneto comunque, nei pochi minuti giocati, è riuscito a dare profondità alla squadra.

Grave l’errore di Monaco che ha commesso l’inutile fallo al limite dell’area di rigore punito dall’arbitro col calcio di punizione. Un calciatore con esperienza non avrebbe mai dovuto commettere quel fallo.

Questi errori, purtroppo, sono commessi frequentemente dai calciatori granata. Così come è ormai una costante prendere gol negli ultimi 15 minuti. A causa di queste defaillance si stanno perdendo punti preziosi contro avversari non irresistibili ed ampiamente alla portata.

I punti persi in queste ultime tre gare di campionato dalla Salernitana devono suonare come un serio campanello d’allarme da non sottovalutare. La zona play out ormai è a soli tre punti di distanza. La squadra di Colantuono deve rimboccarsi le maniche e iniziare a giocare ogni partita col coltello tra i denti in prospettiva salvezza.

Altri passi falsi nelle prossime due – tre gare farebbero sprofondare la Salernitana in piena zona retrocessione.

Colantuono, se vuole salvare la Salernitana, in considerazione delle carenze di calciatori in organico, soprattutto a centrocampo ed in attacco, farebbe bene a far giocare i calciatori migliori, con maggiori qualità tecniche, schierandoli, inoltre, nei ruoli a loro più congeniali. Non è più tempo di esperimenti e prove. Bisogna scegliere un modulo di gioco, determinati titolari, e dare continuità alle scelte, altrimenti si rischia una grande confusione.

Il tecnico granata deve dimostrare il suo valore facendo di necessità virtù. E’ evidente che questa squadra ha delle lacune tecniche non colmate nel calciomercato di gennaio. Ma è altrettanto vero che da un allenatore del suo valore e della sua esperienza è lecito attendersi scelte vincenti e soluzioni ai problemi.

Nel prossimo turno la Salernitana è attesa da uno spareggio salvezza. Si giocherà all’Arechi contro la Pro Vercelli, squadra attualmente in zona retrocessione. La vittoria è d’obbligo. Non è ammesso altro risultato.

Pescara – Salernitana 1 – 0

Reti: 35’ st Brugman.

Pescara: Fiorillo, Balzano, Gravillon, Perrotta, Mazzotta, Brugman, Carraro (32’ st Proietti), Valzania, Mancuso, Pettinari (32’ st Bunino), Yamga. All. Zdenek Zeman

A disposizione: Savelloni, Fiamozzi, Elizalde, Campagnaro, Pepin, Baez, Capone, Cocco.

Salernitana: Radunovic, Casasola, Schiavi (1’ st Di Roberto), Monaco, Pucino, Della Rocca (12’ st Kiyine), Minala, Zito (37’ st Bocalon), Popescu, Sprocati, Palombi. All. Stefano Colantuono

A disposizione: Adamonis, Tuia, Vitale, Signorelli, Rosina, Rossi, Russo.

Arbitro: Sig. Daniele Martinelli di Roma 2

Assistenti: Cangiano – Del Giudici

IV Uomo: Volpi

Ammoniti: Carraro (P), Gravillon (P) – Schiavi (S)

Angoli: 3 – 3

Recupero: 4’ st.