Regione Campania: presentato progetto “Il Pubblico dei musei campani”
“Il Pubblico dei musei campani” è il tema centrale del progetto di ricerca informazione e divulgazione dedicato ai musei, promosso dalla Regione Campania – Direzione Generale “Politiche Culturali e Turismo – Unità Operativa Dirigenziale “Promozione e Valorizzazione dei musei e delle biblioteche”, con il patrocinio di ICOM Italia e curata da Mediateur.
L’iniziativa, presentata a Napoli il 22 febbraio 2018 presso il Centro Congressi dell’Holiday Inn, nel corso di una giornata di studi dedicata agli operatori dei musei campani, è partita innanzitutto dalla realizzazione di due indagini conoscitive: la prima sui visitatori, volta ad analizzarne provenienza, motivazioni e comportamento; la seconda indirizzata ai musei locali, per approfondire il grado di conoscenza del proprio pubblico e delle politiche ad esso dedicate.
Nel domandarsi chi sono gli utenti dei nostri luoghi di cultura, perché li scelgono e, soprattutto, come giudicano la propria esperienza e in che modo questa può essere migliorata, il progetto affronta un tema di particolare attualità e interesse non solo per i musei campani – anche l’anno scorso tra i più visitati in Italia – ma per la vocazione culturale dell’intera regione.
Perché quando si parla di visitatori nei musei non conta solo la “quantità” ma piuttosto la “qualità”, la capacità di realizzare un’offerta culturale ampia, diversificata e soddisfacente, incentrata su una visione di lungo termine che operi non solo sulla gestione quotidiana ma anche sulla programmazione strategica.
La giornata di studi che conclude il progetto nasce da queste premesse. Studiosi e ricercatori tra i massimi esperti del settore – provenienti da ICOM, Fondazione Fitzcarraldo, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Eccom, Melting Pro, Mediateur, parleranno di audience development e di nuove strategie, azioni e strumenti di relazione con il pubblico (o, per meglio dire, i “pubblici”) dei musei: un ambito d’interesse tanto più importante perché non solo investe il lavoro quotidiano di ogni istituto culturale ma arriva a mettere in discussione la stessa relazione fra musei e società.