La didattica innovativa ha assolutamente bisogno dei saperi della tradizione
Giuseppe Lembo
La grande novità della Buona Scuola è il miracoloso CONDING, una nuova disciplina, con la figura dell’animatore digitale; si dice, un modo nuovo di insegnare, in chiave innovativa, con l’introduzione delle nuove tecnologie e dei nuovi strumenti tecnologici (i tablet al posto dei LIBRI).
Il Libro è uno strumento insostituibile di saperi e di conoscenza.
L’Uomo non può farne assolutamente a meno. Leggendo, in ciascuno di Noi, aumenta l’autostima.
Grazie al Libro ed alle sue preziose ed insostituibili pagine, l’Uomo conosce meglio se stesso e quindi riesce a conoscere altrettanto meglio gli altri, una grande risorsa dell’insieme umano per il presente e soprattutto per il Futuro del Mondo.
Una grande necessità del nostro tempo, per un Mondo umanamente migliore possibile, oltre che necessario, grazie ad una buona e saggia conoscenza di se stessi che aiuta meglio a conoscere gli altri del Mondo.
Tanto è possibile solo a condizione che, l’Uomo abbia in sé quel patrimonio di saperi e di conoscenza con le profonde radici nella Scuola; nella Buona Scuola che ha, soprattutto, il dovere umano e sociale di educare, facendo crescere sin dall’infanzia, direttamente e/o indirettamente, la buona e saggia conoscenza di se stessi.
Tanto, grazie al patrimonio dei saperi che, dalla Buona e saggia Scuola, viene trasferito a chi la frequenta, sviluppando inarrestabili processi di crescita, saggiamente utili a conoscere se stessi, il primo grande obiettivo per un Mondo Nuovo, fatto di cittadini dalla partecipazione attiva, utile al “buono sociale”, sempre più tristemente reso dal Futuro negato, dal mondo dei sudditi silenziosi e dagli “asini” sempre più numerosi che la Mala Scuola trasferisce, facendo un male da morire, alla Società d’insieme che, purtroppo, diventa Mala Società.
Quali i segreti di “cotanto umano ingegno”? Il percorso è quello del sapere e della conoscenza individuale e collettiva.
Grazie ad una sapiente lettura si riesce, ad umanizzare al meglio l’uomo e con l’uomo il suo insieme umano e sociale di riferimento.
Si riesce, tra l’altro, a vincere il razzismo e le tante forme di intolleranza, un male crescente del nostro tempo, con l’uomo che non sa volersi bene e facendosi male, non sa assolutamente volere bene agli altri della Terra.
Purtroppo, le tante innovazioni, con il digitale sempre più spesso negativamente l’amaro frutto di una mala moda scolastica, sottraggono tempo prezioso alla lettura ed alla responsabile e consapevole acquisizione di quei saperi umani e di quella conoscenza che, ieri, come oggi ed anche domani, servono all’uomo per vivere in modo saggiamente consapevole, la propria vita terrena insieme agli altri.
È un fenomeno – moda, tristemente presente e condiviso dalla società di riferimento; se, in modo assorbente, diventa un fenomeno – moda anche nella cosiddetta Buona Scuola italiana, avremmo ad attenderci a breve un amaro e triste Futuro umano e sociale.
Il Futuro di una società dell’apparire, fatta soprattutto di “Asini”, con un umano e sociale gravemente dismesso dal Futuro tristemente negato e cancellato; tanto, in mancanza di quei saperi e di quella conoscenza che hanno fatto dell’Italia un grande Paese, con umanità saggiamente significative ed in sé grandi risorse per l’insieme umano italiano e del mondo.
La Buona Scuola, con i prevalenti percorsi del digitale e le innovazioni di superficie, rappresenta in sé un “male incurabile” per il Futuro italiano.
È necessario fermarsi prima che sia troppo tardi!