Astensionismo boicottante le urne?

di Rita Occidente Lupo

Sta per giungere il gran giorno: conto alla rovescia per verificare se, il voto popolare, presente nella scelta dei candidati alle politiche. O se invece, tanti abbiano pensato di nicchiare la chiamata alle urne, non credendo più nell’incidenza della propria preferenza. In tanti, malgrado gli anni, ancora in lista per un seggio al Governo, in barba a ritmi fisici ed a giri di calendario. Alacre la fagocitante macchina elettorale che, a favore dei tagli, è partita ormai da anni dal contrarre le giornate del voto. Accelerando anche le operazioni di scrutinio, immediatamente seguenti alla chiusura delle urne domenicali, per poi lasciar spazio allo spoglio notturno fino al giorno successivo.  Tanti i punti interrogativi su tale banco di prova, che i sapienti exit pol potranno confermare solo alle prime luci dell’alba del Lunedì. Ampio il territorio circoscrizionale, con presenze capolista anche femminili. Tutti gli schieramenti hanno puntato sulle quote rosa, incipit dei candidati. Ma al di là del sesso e delle quote, quello che ancora resta sospeso per molti, ignoto, il programma. Per i cittadini, infatti,  oltre gli apparati elettorali, con tanto di presenze referenziali autorevoli, il deserto d’idee. Forse, per questo, tanti decideranno di sottrarsi al sacro rito democratico, nel quale pare che siano rimasti soltanto pochi a credere ancora?