Elezioni politiche: onore ai vinti!
di Rita Occidente Lupo
Contrariamente alle paure astensionistiche, per il nuovo sistema elettorale, con ben risicato margine democratico, giacchè i nomi calati dall’alto, il popolo ha risposto alla chiamata alle urne. Ed ha votato…la sua protesta! Per molti, tale l’intento nel crociare il simbolo grillino ed ora…l’Italia vivrà la Terza Repubblica pentastellata in salsa leghista?
Il successo del Movimento grillino alle elezioni politiche, nell’aria da tempo, incarnando quel malcontento generale, ventilato da una Regione all’altra. Perchè si voleva cambiar rotta, innestare una marcia diversa, sperando che un altro veltro potesse dotarsi di quella bacchetta magica della Fata Turchina, per risollevare le sorti del Paese.
Luigi Di Maio ha saputo porsi non solo alla tribuna mediatica, con la sua sicurezza di una governance non più familistica! Il Movimento, nato con Beppe Grillo, a botta di Vaffà e di comunicazione in rete, inizialmente sembrava più una celia, giacchè il pioniere vantava a suo attivo una leadership nella comicità.
Ma negli anni, il continuo affondo dello Stivale, malgrado il rimescolamento d’idee e programmi, anche in salsa Rosatellum, ha lasciato a tappeto solo problemi, sfiducia, disinteresse. In questo i pentastellati hanno saputo ben ormeggiare, ponendosi come i novelli liberatori dall’enpasse stagnante del Bel Paese. Nonostante le rassicurazioni renziane e la voce ben ferma del Cavaliere, le elezioni hanno conferito lo scettro al leghista Matteo Salvini ed al pentastellato Luigi Di Maio.
Il voto, più o meno spalmato, ha evidenziato non un’Italia a due velocità, ma con due tendenze: il trionfo leghista al Nord, in antitesi al Movimento grillino al Sud. Sbaracate anche le vecchie roccaforti democratiche, per dirla con D’Azeglio “L’Italia ha ormai votato…occorrerà fare gl’Italiani!” Eh sì perchè in tanti hanno optato non più per i vecchi Partiti di schieramento, congedando il centroDestra ed il centroSinistra, per lasciarsi trasportare da un nuovo vento…all’insegna della protesta. Molti elettori, non tacciati di diserzione dall’urna, hanno assolto al diritto democratico solo nella convinzione di voler esprimere un voto di protesta. Questo in molte aree del Sud, dove la presenza dei pentastellati, emersa vincente. Per i salviniani invece, alcuni temi di scottante attualità, quali quello dell’immigrazione, trainanti per consensi.
Quello della sicurezza civica particolarmente sentito al Nord, dove i flussi immigrati hanno alterato non poco la geografia urbana. Ora, che il dado è tratto, che il ruzzolone da cavallo ha costretto il Pd ad una seria analisi sul proprio operato, l’attenzione a chi ha vantato capacità governative encomiabili. Al momento occorre creare larghe intese, per poter governare. Ed anche se il coriaceo Salvini non da meno del testardo Di Maio, occorrerà che ai due vincitori non solo vengano affidate le armi della vittoria, ma la potestà governativa in sintonie politiche. Occorrerà monitorare le prossime ore, per assistere al varo della nuova squadra di Governo.
Intanto il Pd si lecca le ferite, dicendosi pronto a guardare cosa realizzeranno di concreto i nuovi leader affinchè, schiodata l’ultima tribuna elettorale, non vengano polverizzate tante promesse ed il Paese finisca d’indietreggiare! Intanto, giacchè anche il centrodestra, come previsto, ha avuto una bella affermazione, senza dubbio da Arcore giungeranno assist ai due competitor mentre le stelle…resteranno a guardare!