Regione Campania: Fca, in campo per favorire investimenti stabilimenti Pomigliano, Nola e Avellino

La Regione Campania ha sempre considerato la filiera dell’automotive come un asse strategico per lo sviluppo produttivo e per l’occupazione in Campania. Si tratta, infatti, da oltre due anni e mezzo, di un comparto inserito a pieno titolo nei settori di eccellenza dell’economia regionale, ovvero quelli delle 4 A (Automotive, Aerospazio, Agroalimentare e Abbigliamento). In questo ambito sta svolgendo una funzione fondamentale nell’utilizzo di tutti gli strumenti di politica industriale messi a disposizione dalla Regione per lo sviluppo  delle imprese   e dell’occupazione industriale (contratti di sviluppo, interventi per le aree di crisi, credito d’imposta per gli investimenti, decontribuzione per le nuove assunzioni,  i principali). La presenza e il consolidamento degli stabilimenti FCA in Campania rappresenta perciò un aspetto di fondamentale importanza per l’ulteriore crescita del nostro tessuto produttivo. A giugno vi sarà la presentazione del nuovo piano quadriennale, che chiarirà definitivamente il destino e le opportunità di sviluppo degli stabilimenti campani del gruppo. E’ in ogni caso fondamentale avviare fin da questa fase il percorso che confluirà nel nuovo piano industriale, allo scopo di delineare il cammino necessario per corroborare la missione produttiva degli impianti di Pomigliano, Nola e Pratola Serra, assicurando la definitiva fuoriuscita dalla passata situazione di crisi e l’avvio di una fase di rilancio degli investimenti e di stabilizzazione e consolidamento dell’occupazione. Su questo versante risulta di grande importanza  la definizione delle attività di sviluppo delle nuove produzioni automobilistiche, come quelle volte alla piena saturazione occupazionale negli stabilimenti Fca. La presentazione di un progetto sostitutivo della Panda, destinata ad altre realtà europee del   gruppo, e il progressivo cambiamento delle produzioni di motori diesel, che dal 2022 dovranno essere definitivamente sostituiti da altri prodotti per la trazione degli autoveicoli nello stabilimento di Avellino, sono una condizione indispensabile per raggiungere questi obiettivi ed anche per fornire nuova linfa a un indotto che costituisce una delle eccellenze produttive della Campania in tutte le sue componenti e che non deve perdere colpi.

La Regione Campania ha già sostenuto fortemente il rilancio del Centro di Ricerche Elasis di Pomigliano, sottoscrivendo con il Ministero per lo Sviluppo un Accordo di  Programma che destina circa 4 mln di euro al cofinanziamento del Piano di ricerca e sviluppo dei nuovi progetti denominati  “Evoluzione Motori 2020”, “Veicolo Connesso Geo?\Localizzato e Cybersicuro”   e “Dinamo”, per un investimento complessivo di oltre 40 milioni di euro.
Dichiarazione del Presidente Vincenzo De Luca:

“Di fronte all’esigenza di assicurare piena continuità produttiva, nuovo slancio delle capacità industriali della Fca in Campania, stabilità e consolidamento della vasta platea occupazionale costituita da lavoratori di grande competenza e produttività, e di sostenere nuovi eventuali progetti nel campo della Ricerca e Sviluppo e delle produzioni industriali innovative, come ad esempio quelle legate all’auto elettrica, la Giunta Regionale è pronta a rendere disponibili tutti i suoi strumenti di strategia industriale per favorire gli investimenti in un’area strategica come quella automobilistica e per rafforzare la presenza delle grandi produzioni, come quella della FCA . L’affidabilità degli stabilimenti del gruppo di Pomigliano, Nola e Avellino, in termini di qualità della produzione e di produttività del lavoro  sono la migliore garanzia per puntare decisamente a rafforzare un brand competitivo della Campania, per sostenere la saturazione dell’occupazione e per concretizzare i nuovi progetti. La Regione Campania, pertanto, è disponibile ad aprire un confronto costruttivo con l’azienda, i lavoratori e il sistema economico legato alla produzione del comparto automobilistico, per rendere sempre più forte e attrattivo il suo ruolo strategico all’interno delle prospettive di sviluppo della Campania”.