Italia vendesi! Italia svendesi!

Giuseppe Lembo

Purtroppo, il nostro Paese, sta vivendo momenti tristemente preoccupanti. Il binomio che, a lettere incise a fuoco, è al centro del tricolore italiano, sempre meno simbolo di un Paese che sa guardare al Futuro, è dismissione e delocalizzazione.

Si vendono svendendo, pezzi d’Italia che rendono gli scenari italiani tristemente deboli e dal Futuro negato.

Si vendono svendendo, pezzi di un’Italia sempre meno italiana, con altre realtà produttive che si sono affezionate al “Iatevenne” di De Filippiana memoria.

La vendita di tanti pezzi d’Italia unitamente alla crescente delocalizzazione, negano sempre più l’Italia al Futuro.

Che n’è della politica industriale italiana? Quale il ruolo sempre più assente in questo “sfasciume pendulo” di un’Italia che, un po’ tutti vogliono sempre meno bene e le regalano percorsi italiani dal Futuro tristemente negato; dal Futuro sempre più cancellato?

Tutto questo, fa sempre più parte di NOI; di NOI dell’Italia in vendita, o meglio dire in svendita, che si nega tristemente al Futuro.

Dove sono andati a finire i prestigiosi nomi  dell’industria e del business italiano? In quale parte del mondo si sono rifugiati?

Che n’è di della valle, di montezemolo, di bombassei e di tanti altri capitani dell’industria italiana, sempre più tristemente dismessa? Sempre più, facendo un male da morire al PAESE, tristemente in svendita e dal Futuro cancellato? Quale le cause di tanta crescente vendita/ svendita?

Al primo posto c’è, purtroppo, la crescente incapacità del “sistema Italia” di produrre, così come virtuosamente in passato, grandi ed efficienti imprese, saggiamente attive e capaci di produrre LAVORO oggi, sempre più negato e con il LAVORO, una insostituibile risorsa italiana, vitale per garantire il welfare, il Futuro italiano, oggi sempre più cancellato.

Così, facendo gli italiani dismessi, gli italiani protagonisti silenziosi di pezzi dell’Italia in vendita o peggio ancora in svendita, sono tristemente rottamati e sempre più abbandonati a se stessi, sono dal Futuro cancellato.

Sono italiani dal Futuro negato, con le generazioni giovani costrette al “Fuitevenne” per non morire d’Italia.

Siamo ad una tragica dismissione del sistema produttivo italiano.

Molte sono le aziende di solida tradizione manifatturiera prossime alla delocalizzazione e/o al passaggio di mano, con percorsi di vendita/svendita dai capitani di industria italiana a stranieri che si stanno impossessando di importanti pezzi d’Italia.

A chi fa gola il sistema delle produzioni italiane? In primo piano c’è Pechino nell’ambito della CHINA 2025, interessata al settore delle macchine utensili italiane. Guardano all’Italia con grande attenzione, per accrescere e far crescere in Europa e nell’Occidente la loro capacità produttiva, facendo altresì crescere i mercati e la rete commerciale, per un diffuso business in Italia ed in Europa. Tale progetto di espansione cinese in Italia entro il 2025, da NOI, è assolutamente possibile per una diffusa debolezza dei capitani d’industria italiana nella staffetta generazionale; tanto, mancando la capacità di dare risposte preventive al nuovo del sistema produttivo che, cammin facendo, si è andato invecchiando e perdendo maledettamente colpi. Tanto, anche per una crescente e diffusa confusione italiana nel governo del Paese, con una crescente fiscalità ed un altrettanto e poco produttivo costo del lavoro, un malessere che ha messo in crisi tante industrie italiane, tra l’altro, con a capo capitani sempre meno coraggiosi e sempre meno saggiamente dinamici e lungimiranti nella staffetta generazionale.

Povera Italia! Sempre più dismessa! Sempre più in mano straniera! Sempre più senza lavoro e senza risorse per vivere degnamente la propria vita che, per qualità, si va abbassando e cancellando, lasciando gli italiani sempre più senza certezze di Futuro!