Napoli: Lopa, colomba cioccolato per uova e pastiera, valorizzazione prodotti alta qualità artigianale
A stabilire il disciplinare di produzione del ‘must’ delle feste pasquali, la Colomba Artigianale, perché possa fregiarsi di tali nome, è un decreto adottato dai ministeri delle Politiche Agricole e delle Attività Produttive già nel luglio 2005, a firma Alemanno (GU n. 177 del 1-8-2005), che ne definisce le caratteristiche minime da rispettare e gli ingredienti da usare. In base a questa specifica normativa, soltanto i prodotti che rispettano il disciplinare produttivo sancito dal decreto stesso, potranno utilizzare la denominazione riservata Colomba Artigianale. Con la normativa si raggiungerà così un duplice risultato: assicurare la più ampia trasparenza e correttezza del mercato e garantire il consumatore, che attraverso l’etichetta potrà verificare la qualità del prodotto. Tutti gli operatori, dovranno, quindi, rispettare le stesse regole di base, al di sopra delle quali ognuno potrà migliorare le ricette, usando quell’estro e fantasia che da sempre hanno contraddistinto i produttori italiani, sia industriali che artigianali. La denominazione riservata può costituire il primo passo per ottenere una effettiva tutela delle Colombe made in Italy sui mercati esteri, dove non è raro rilevare casi di contraffazione. Tuttavia, va regolamentata la normativa sulle produzioni destinate all’esportazione. Un fatto importante, visto che l’export assorbe oggi quasi il 10% della produzione italiana di dolci lievitati di ricorrenza pasquale, ma con una maggiore spinta promozionale e soprattutto con iniziative volte a difendere la qualità dei prodotti, la percentuale potrebbe salire nei prossimi anni. Grazie al cambio delle regole per la commercializzazione del cacao e dei suoi derivati, vengono tutelate le produzioni artigianali di cioccolato e le famose Uova Pasquali. Il decreto legislativo 12 giugno 2003 n.178 d’attuazione della direttiva 2000/36/CE sui prodotti del cacao e del cioccolato destinati all’alimentazione umana entrato in vigore nell’agosto 2003, dove in base alle nuove disposizioni, solo il cioccolato che contiene burro di cacao potrà essere denominato cioccolato puro, mentre i prodotti che utilizzeranno altri grassi vegetali dovranno riportare la dizione cioccolato sulla confezione di vendita. C’è bisogno di sforzi congiunti tra le istituzioni delle organizzazioni professionali e delle associazioni di promozione per tutelare e valorizzare il cioccolato nazionale e locale anche in sede europea, per il sostegno della valorizzazione di un prodotto di alta qualità artigianale, minacciato dall’omologazione dei prodotti industriali e dalla concorrenza sleale. La pastiera è un dolce che difficilmente manca sulle tavole dei napoletani a Pasqua. Simbolo della primavera, ha due ingredienti che la rendono inconfondibile: l’acqua di fiori d’arancio e il grano cotto. Si racconta che Maria Teresa D’Austria, consorte del re Ferdinando II° di Borbone, soprannominata dai soldati la Regina che non sorride mai, cedendo alle insistenze del marito buontempone, famoso per la sua ghiottoneria, accondiscese ad assaggiare una fetta di Pastiera e non poté far a meno di sorridere, compiaciuta alla bonaria canzonatura del Re che sottolineava la sua evidente soddisfazione, nel gustare la specialità napoletana. Pare che a questo punto il Re esclamasse: Per far sorridere mia moglie ci voleva la Pastiera, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo. La sofisticata simbologia dei suoi ingredienti fondamentali è strettamente legata alla storia della civiltà che l’ha prodotta. Da tempo immemorabile in tutta l’area del Mediterraneo si producono dolci a base di ricotta, uova e grano ed è proprio quest’ultimo a portare il carico più ingente di significati. La spiga è un segno che viaggia attraverso i secoli e le religioni, a cominciare dal culto frigio e cruento di Cibele e dai riti greci e misteriosi per Demetra, che poi confluiranno nei festeggiamenti romani e più addomesticati per Cerere. Sono tutti cerimoniali volti sia a palesare la gratitudine umana verso il divino per i frutti della terra e la volontà di propiziarsi raccolti e fertilità, sia a celebrare l’ininterrotto ciclo di vita e morte. Bisogna Considerare la pastiera come la rappresentazione esemplare della categoria aristotelica del dolce in assoluto, anzi la sua sostanza prima nella quale sono compresi i concetti di gastronomia e arte, sacro e profano, forma e sostanza, equilibrio ed eccesso, cultura e tradizione, storia e mito. Appena le condizioni istituzionali ce l’ho consentiranno con le associazione di categoria di riferimento, un progetto di filiera per la valorizzazione dell’artigianalità delle metodiche di produzione della Colomba Artigianale Partenopea. Cosi questa mattina il Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, già Delegato della Provincia per il settore Agricolo\Agroalimentare,