Pagani: Ambress … Am Press, Madonna delle Galline, volume fotografico
Tra fede e tradizione, tammorre e carciofi, preghiere e tagliolini, un’immersione nel cuore di una delle feste mariane più rappresentative di tutto il Meridione, la Madonna delle Galline di Pagani, attraverso 120 fotografie in un rigoroso ma affasciante bianco e nero, selezionate su oltre 10.000 fotografie raccolte in dieci anni con l’iniziativa “Istantanee della festa”: è questo in sintesi il volume “Madonna delle Galline”, a cura di Brigida Civale e Gerardo Ferraioli, promosso dall’associazione Ambress … Am Press e pubblicato da Squilibri a ridosso della festa in onore di Maria SS. Incoronata del Carmelo.
La tradizione narra che ai tempi delle scorrerie di barbari nella penisola una famiglia benestante di Pagani abbia sotterrato il quadro della Madonna affinché non fosse depredato o sfregiato dagli invasori. Nel 1400 alcune galline “razzolando” sulla stessa area portarono alla superficie il quadro e nel luogo del ritrovamento gli abitanti di Pagani costruirono il santuario e la statua che ogni anno viene portata in processione la domenica dopo Pasqua, rinnovando per devozione il dono di una gallina o di un colombo.
La festa, scandita dal suono delle tammorre e delle castagnette e dal caratteristico scambio delle galline e di altri volatili portati in dono, inizierà dunque questo fine settimana con i balconi e i cortili, chiamati toselli, adornati con drappi di mille colori. L’apertura in realtà è già il venerdi con gruppi di cantori che, alla porta della chiesa per il saluto alla Madonna, intonano canti a ffigliola. Tutto il paese partecipa alla processione seguendo la statua della Madonna adornata di gallinelle, colombi e volatili addestrati a sostare per non allontanarsi dalla statua. La festa continua spesso tutta la notte fino all’alba. E’ uso locale allestire altari fioriti in onore della Madonna nei cortili privati e, anzi, diventa una questione di prestigio l’altare più grande e più bello dell’anno con gruppi di tammorrari, suonatori e danzatori che girano in serata nei vicoli e si fermano a ballare nei cortili.
Il volume, in libreria a soli 10 euro, presenta la morfologia di questo evento rituale attraverso un reportage fotografico che ne ripercorre la scansione temporale. Il lettore verrà così catapultato all’esterno del Santuario in attesa dell’apertura del venerdì, tra i cortili del centro storico annebbiati dal fumo e dal profumo dei carciofi arrostiti e nel corso della lunga e suggestiva processione della domenica in albis, quando il sacro simulacro della Vergine visiterà l’intera città, dalle nove del mattino sino alla “calat’ e ll’ora”. Leggendolo, si avrà la sensazione di percepire i canti “a ffigliola” e le “tammurriate” – osservate già negli anni anni ’50 dello scorso secolo da Alan Lomax – che fanno da sottofondo ininterrotto alla Festa sino all’alba del lunedì, quando i devoti, terminata la veglia, depongono i loro strumenti ai piedi della Madonna. Una piccola guida, dunque, per un viaggio all’interno dei festeggiamenti, che però tiene “fede” ai percorsi religiosi e alle tradizioni popolari legate alla Festa.
E sabato 7 aprile, alle 19,30, la proiezione in anteprima nazionale del documentario di Laura Mandolesi Ferrini, L’africano, su una figura di straordinario carisma e fascino come è stato Franco Tiano, a lungo anima e protagonista di assoluto rilievo della festa, a dieci anni dalla sua scomparsa: un’altra lodevole iniziativa dell’associazione Ambress Am…Press.