“Ho incontrato tanti cittadini e attivisti del comitato Gente del Sarno per elaborare insieme delle proposte per portare avanti le azioni di contrasto al disinquinamento del fiume Sarno e agli allagamenti dei terreni e delle strade, attraverso soluzioni alternative ed ecosostenibili, in linea con il programma nazionale del Movimento 5 Stelle. Ribadiamo con fermezza il nostro dissenso alla seconda foce a Rovigliano nonostante il colpo basso inferto dalla Regione Campania e da Vincenzo De Luca che, attraverso una delibera, ha messo nero su bianco la realizzazione del primo lotto del Grande Progetto Sarno, partendo proprio dalla realizzazione della famigerata seconda foce. E’ bene ricordare che se la seconda foce, o scolmatore di piena come descritto nel progetto, dovesse essere realizzata, partirebbe dalla piazza di Scafati dove si innesta il canale Bottaro, oggi prosciugato per le proteste dei cittadini, passando per Pompei fino a Torre Annunziata”.
Lo dichiara la senatrice del MoVimento 5 Stelle, Virginia La Mura.
“De Luca ha tradito i cittadini di Torre Annunziata e Pompei: oltre alla seconda foce, il Grande Progetto prevedrebbe, infatti, anche la distruzione del canale borbonico Bottaro, ipotesi contro la quale ci siamo battuti, offendo anche in questo caso una soluzione alternativa ed innovativa. Eppure, appena un anno fa, il presidente della Regione prometteva ai cittadini di abbandonare l’idea della seconda foce valutando possibili altre soluzioni. Una chiara mossa per sostenere la campagna elettorale dell’attuale sindaco di Torre Annunziata che
oggi fa sapere che si opporrà a questo progetto scellerato. Una operazione di facciata? Lo vedremo nel tempo. Quello che sappiamo con certezza e che ribadiamo con forza – continua la portavoce M5S – è che il nostro lungo, costante e duro lavoro di studio e proposte, di confronto e scontro acceso e di sensibilizzazione, che ha portato migliaia di cittadini a costituirsi in Comitati di scopo e a prendere coscienza dell’importanza della partecipazione popolare, ha avuto un effetto anche sulla politica locale dell’intero Bacino Idrografico del Fiume Sarno che
oggi ha capito che le grandi opere pubbliche possono essere accettate e metabolizzate dai cittadini solo se queste ultime rispondono alle reali esigenze di miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente”.