Italia Paese attento ad innovazioni

Giuseppe Lembo

Nell’ultimo trentennio sono state introdotte innovazioni di processo nel 37,5% delle imprese; tanto, con picchi del 48% nel manifatturiero e del 56,3% nelle attività con oltre dieci addetti. Il 79,9% delle imprese innovatrici ha agito sui processi di produzione.

Per il Presidente del CNA DANIELE VACCARINO, così come riportato dal Corriere del Mezzogiorno del 5 marzo 2018, è importante metterle a frutto anche nelle piccole imprese, al fine di “attivare un flusso continuo di innovazione, che permetta a tutte le componenti del sistema produttivo di collaborare al rilancio dell’economia”.

Le innovazioni sono assolutamente necessarie al Futuro italiano. È, per questo ed in questo senso, come saggiamente suggerisce VACCARINO, Presidente del CNA, che occorre la presenza viva di tutto il Paese che, senza se e senza ma, ha bisogno di nuove competenze; “di formare nuove competenze, maggiormente possibili per i lavoratori più istruiti, in quanto hanno maggiore capacità di produrre innovazione e di adattarsi ai cambiamenti organizzativi”.

L’Italia come il resto del Mondo ha un grande bisogno del nuovo del Mondo. Di un nuovo del Mondo fatto di innovazioni e di tecnologie al saggio servizio dell’Uomo, sempre al centro di tutto il fare umano se non lo si vuole trasformare in un bumerang disumanamente contro.

Le innovazioni, oggi in modo saggiamente nuovo hanno il loro canale di diffusione attraverso le startup, un importante strumento di conoscenza che, tra l’altro, oltre a promuovere l’innovazione, promuovono umanità di insieme utili al presente, ma soprattutto al Futuro del Mondo che ha tanto, tanto bisogno di umanità di insieme da condividere, come il Nuovo del Mondo.

In questo mondo che cambia, nel nostro Paese c’è una percentuale di chi si nega al voto, tale che potrebbe essere quella del primo partito italiano.

Un partito del rifiuto per protestare con forza, alle condizioni di un’Italia disumana dove, in primo piano, c’è la dismissione e la delocalizzazione che rappresentano il negativo italiano per il Lavoro che non c’è e per le sempre più diffuse e crescenti povertà italiane, cause di sofferenze e di morte.

Come cambiano le cose italiane! Il 18 aprile 1948, l’Italia, uscita da una guerra gravemente distruttiva, con protagonismo vedeva la partecipazione alle urne, una grande occasione libera e democratica per il nuovo italiano. Con un condiviso insieme italiano attento al Futuro, il 18 aprile 1948 votò il 92% degli elettori italiani. Nel 2018, pensando positivo sulla partecipazione al voto, gli italiani alle urne raggiungeranno con fatica il 70%.

L’Italia dalla continua e sempre più inconcludente campagna elettorale, proprio non funziona più.

Non produce protagonismo, ma solo confusione e crescenti certezze di un Futuro sempre più negato. Tanto, per effetto di un fare maledetto che fa male, tanto male agli italiani, sempre più negati al Futuro.

E così disperatamente soli ed in solitudine di insieme, gli italiani si negano con sofferenza alla politica a cui non credono come una volta, quando la politica, importante anima italiana, dava a tutti gli italiani la speranza di potersi affermare.

Una speranza oggi tristemente negata; una speranza oltre che cancellata agli italiani del presente, è tristemente cancellata al futuro.

Gli italiani, alla vigilia del voto del 4 marzo, tranne promesse e bugie, non hanno altro che ne supporta il loro libero voto.

Oggi nella disperazione del NIENTE, gli italiani traditi ed abbandonati, sono sempre più tristemente abbandonati a se stessi.

Nel nostro Paese viviamo in una triste e sempre più diffusa forma di arroccamento di mondi separati, con il potere unico attento alla conservazione ed il popolo tradito, protagonista di triste e disumana disperazione, da veri e propri deboli dell’umanità italiana, abbandonati a se stessi e fare i forti del potere unico sempre più forti ed arroccati a difendere potere e privilegi, facendo un male da morire al Paese Italia.

Un Paese, purtroppo, sempre più senz’anima con mondi separati, dove tristemente si muore d’Italia, indifferenti a quei poteri di rappresentanza che governano senza il saggio e dovuto rispetto per gli italiani dismessi e senza l’est modus in rebus nel rapporto governanti/governati.

Il parlare per slogan, il pensare messaggi falsi e bugiardi, non giova agli italiani e tanto meno al Futuro italiano, purtroppo tristemente negato. Tanto, mentre il Mondo cambia. Cambia, innovandosi ed arricchendosi di nuove tecnologie, assolutamente necessarie al Futuro del Mondo ed altrettanto saggiamente necessarie al Futuro d’Italia.