Regione Campania: M5S “Bando per artigianato, finanziamento meno conveniente di un prestito in banca”

I consiglieri regionali Saiello e Cammarano: “14 vanno al solo artigianato artistico-religioso, l’altra metà per la maggioranza delle imprese”

 “E’ assolutamente sprovvisto di ogni criterio logico il bando regionale sull’artigianato locale del 26 marzo scorso. Nella sostanza, all’artigiano viene corrisposto un prestito agevolato per il 60% del progetto presentato e un finanziamento a fondo perduto per il restante 40%, a condizione che sia in possesso delle garanzie reali sulla somma finanziata, fino all’ultimo euro. E’ lecito domandarsi, in tal caso, per quale ragione chi è in possesso di queste garanzie, compresa la disponibilità liquida dell’Iva da anticipare, non si rivolga direttamente a un istituto di credito, alla luce dei tassi praticati oggi e dell’elasticità di gestione del fido stesso, piuttosto che addentrarsi invece nelle maglie della burocrazia, con tutti i vincoli richiesti per l’accesso e i rischi di penali in caso di insolvenza?”. E’ quanto denunciano il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello e il consigliere regionale M5S Michele Cammarano.
“Non si comprende inoltre – sottolineano Saiello e Cammarano – il criterio in base al quale si destinano 5 milioni del finanziamento complessivo di 28 milioni, al solo artigianato religioso. Si privilegia un ambito di nicchia, penalizzando l’intero comparto delle produzioni tipiche agroalimentari, della ceramica, dell’artigianato musicale, della lavorazione del ferro e della produzione dei maestri falegnami. Non c’è traccia, infine, di incentivi che dovrebbero essere necessariamente previsti e riguardare, ad esempio, le giovani imprese. Istanze che il Movimento 5 Stelle ha raccolto ascoltando la richieste di esponenti del mondo dell’artigianato campano e che, in una lettera, abbiamo voluto portare all’attenzione dell’assessore regionale alle Attività produttive, Amedeo lepore. Auspichiamo che da parte della giunta, alla luce degli elementi oggettivi da noi elencati, si manifesti al più presto un’apertura per discutere della possibilità di rimodulare le dotazioni finanziarie previste dal bando, nell’ottica di rispondere alle reali esigenze di rilancio dell’intero settore”.