Campania: saldi 7 luglio, ma piccoli negozi non decollano, Confesercenti mette in guardia acquirenti

Conto alla rovescia per l’inizio dei saldi in Campania dove i consumatori avranno tempo fino al 30 agosto per approfittare degli affari; nel dar seguito all’accordo siglato in sede di Conferenza con le Province autonome il 24 marzo 2011 e ss. integrazioni, le regioni stesse, hanno uniformato sulla maggior parte del territorio nazionale la data di inizio dei prossimi saldi estivi al 7 luglio (primo sabato del mese), fatta eccezione per Sicilia e Trentino Alto Adige dove sono stati anticipati al primo luglio.  Cambierà, poi da regione a regione la loro durata: nella maggior parte dei casi i saldi termineranno a fine agosto, in Liguria dureranno solo un mese e mezzo e in Friuli Venezia Giulia continueranno addirittura fino al 30 settembre.

Quest’anno secondo l’osservatorio nazionale della Federconsumatori si prospetta un andamento delle vendite “timido e contenuto”, meno del 40% delle famiglie approfitterà degli sconti e ognuna spenderà non più di 150 euro, gli acquisti sarebbero in calo del 5% rispetto allo scorso anno e il giro d’affari dovrebbe ridursi soprattutto nelle città del Sud Italia. Ma pare che la crisi non riguarderà i negozi di fascia medio-alta nelle città e outlet, che faranno il pienone, specialmente durante i primi giorni delle vendite speciali, dove i cittadini ricercheranno le occasioni più convenienti per accaparrarsi un capo griffato. Per il resto, l’approccio ai saldi sarà quello “tardivo”: i cittadini seguiranno gli sconti per capire la loro reale convenienza, magari aspettando di comprare, nella speranza di un aumento dei saldi. A farne le spese saranno i commercianti dei piccoli negozi, quelli di vicinato, che ogni giorno, a gran fatica, alzano la saracinesca contribuendo a mantenere vivi i nostri paesi, pur sobbarcandosi di numerosi balzelli e soffrendo tra l’atro del boom dell’ e-commerce con cui i consumatori possono trovare articoli scontati tutto l’anno, e per acquistarli non devono nemmeno uscire da casa, basta un clic. “Attenzione però – mette in guardia il vice Presidente Confesercenti Provinciale Salerno e delegato territoriale Angri Aldo Severino – agli sconti eccessivi che potrebbero indurre l’acquirente a conclusioni affrettate; molto spesso infatti si sente dire: “Perchè devo comprare un prodotto in un negozio quando su internet posso trovarlo a prezzi stracciati?”.

Non c’è modo più sbagliato di  avvicinarsi agli acquisti on-line. E’ pur vero che il prezzo può essere più vantaggioso perchè ad esempio il venditore gode di uno sconto migliore da parte del fornitore, perché ha spese di gestione più basse o perché acquista più merce. Tutti questi parametri possono però incidere sul prezzo finale di pochi euro, di certo non con degli sbalzi del 20-30 %, come invece accade nella realtà quando si confrontano più negozi con un motore di ricerca.

Cosa contribuisce quindi a questa differenza? Escludendo le offerte o i sottocosto, che sono comunque legiferati, il meccanismo principale che permette ad alcuni venditori di offrire lo stesso prodotto a un prezzo basso è basato sull’acquisto all’estero e sull’evasione dell’Iva. Spesso questo tipo di comportamento si manifesta usando una “società fantasma”, detta anche cartiera (cioè su carta) che s’interpone tra chi acquista (il venditore italiano) e chi vende (il fornitore di beni estero). In Italia le denunce per evasione fiscale nel settore dell’e-commerce coinvolgono anche i tre colossi Usa: Amazon, Google e Apple, anche se in questi casi le contestazioni non riguardano il mancato pagamento dell’Iva, ma un’omessa dichiarazione dei redditi, cioè un contenzioso sul pagamento dell’Ires, l’imposta sul reddito delle imprese.

” E’ necessaria, – continua Severino – una regolamentazione ad hoc in materia perché la mancanza di serietà di alcuni concorrenti che hanno e continuano a compiere illeciti in materia fiscale, rovinano il mercato compromettendo e contagiando anche l’economia tradizionale. Plaudiamo all’impegno profuso dall’amministrazione italiana nei confronti delle principali fattispecie evasive ed elusive della normativa fiscale in materia di economia digitale, purtroppo però il nostro paese, ad oggi, non dispone di una valutazione puntuale e dettagliata di quanto l’e-commerce (sia diretto che indiretto) sottrae, in maniera più o meno lecita, alle casse erariali”.

In questa direzione si muove il nuovo “Manuale operativo in materia di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali”, approvato con la circ. n. 1/2018, in vigore dal 1° gennaio 2018, con cui sono state aggiornate le direttive operative della Guardia di finanza concernenti l’esecuzione delle verifiche, dei controlli fiscali e delle indagini di polizia economico finanziaria, finalizzate al contrasto dell’evasione, dell’elusione e delle frodi fiscali. Recentissima è a tal proposito una relazione pubblicata dalla Corte dei Conti italiana delibera del 24 maggio 2018, n. 8/2018/G sul tema “L’e-commerce e il sistema fiscale” nella quale si analizza il forte impatto dell’e-commerce su tutti i principali settori dell’economia evidenziando la problematica concerne gli strumenti di indagine e i poteri a disposizione dell’Amministrazione finanziaria, che risultano obsoleti e che devono essere aggiornati in chiave tecnologica ed internazionale, per avere una valutazione quantitativa ed un monitoraggio puntuale dell’evasione fiscale in detto settore.

“Non lasciamoci attrarre  –  sottolinea Severino – dagli acquisti facili, ricordando che potrebbero nascondere un meccanismo molto più complesso di quello che immaginiamo; attenzione poi ai capi deprezzati perchè possono essere di anni precedenti, all’indicazione dei prezzi prima e dopo il saldo, ai messaggi pubblicitari ingannevoli, facciamo sempre valere i nostri diritti dopo l’acquisto, con la possibilità di cambiare il prodotto danneggiato o non conforme e infine ricordiamo che il negoziante sotto casa, quello che conosciamo può darci maggiori garanzie rispetto ad un freddo rapporto con una commessa di un grande centro di distribuzione  o rispetto ad un rapporto con un negozio virtuale. Affidiamoci  ai commercianti di vicinato!”