Conosciamo i Balega (Congo Rd): Kika sedotta dal diavolo
padre Oliviero Ferro, missionario saveriano
Un giovane, Lukambo, trovata la sua ragazza, Kika, si sposa, e sceglie di costruire la sua casetta nella quiete della foresta, non molto lontano dai suoi campi. I due incominciano così la loro vita nella serenità e nella pace. Si aiutano in tutto, ma evidentemente, l’uomo si addossa i lavori più pesanti dei campi, della caccia e della pesca. Mentre la donna custodisce la casa ed è al servizio del suo signore. Un giorno, mentre la donna è intenta ai lavori di casa e di pulizia della proprietà, vede arrivare un giovane elegantissimo, che fa solo poche battute, lascia alla donna un bel pezzo di stoffa e una collana e parte. La donna vede i doni, guarda nella direzione di quel giovane e pensa alla fortuna che ha avuto quel giorno. Nel pomeriggio torna suo marito, ma Kika non fa parola riguardo a quella visita. Dopo tre giorni, Lukambo, come al solito, parte di buon mattino per i diversi lavori della giornata. Verso le nove, quel medesimo giovane elegantissimo arriva di nuovo. Dopo il saluto, il giovane si scusa e dà alla giovane sposa nuovi regali: un bel paio di scarpe, un orologio e un paio d’orecchini d’oro. La donna è fuori di sé dalla gioia e lo abbraccia con tanto trasporto. Si siedono e parlano e parlano: il giovane commisera quella povera ragazza costretta a spendere così malamente la sua giovinezza e non tarda a prospettargli un altro genere di vita, evidentemente in sua compagnia. Il giovane si alza e se ne va. La donna è talmente infatuata di quel giovane che sente disprezzo per suo marito. Infatti, al suo ritorno, quasi quasi non se ne accorge neppure. Il giovane si accorge del cambiamento della moglie: vuole saperne di più, ma quella gli risponde malamente. Dopo tre giorni, dopo la partenza del marito, la donna tiene gli occhi fissi sul sentiero, dal quale dovrebbe arrivare il suo nuovo amore. Appena sente i passi, gli corre incontro e si getta nelle sue braccia. Come dono le porta un completo di magnifica biancheri intima. La donna ne è rapita. Senza preambolo, lui le presenta la necessità della partenza per andare ad abitare con lui nel suo castello. Ormai è fatta. Fra due giorni, il giovane tornerà a prenderla e partiranno insieme per una nuova vita. Al mattino, la donna è pronta, eccezionalmente accompagna il marito al suo lavoro come per assicurarsi che sia ben lontano, torna a casa di corsa e spasima per l’arrivo del nuovo signore. Quello arriva e ,seduta stante, partono per il lungo viaggio fino a raggiungere il palazzo del giovane ricco. Passa un giorno e una notte trascorsa sotto un albero. Passa un altro giorno, un terzo e la meta sembra ancora lontana. La ragazza su lamenta, il giovane alza la voce, dicendo che lei ha scelto di lasciare il suo signore e che stia zitta, perché la pazienza è limitata. Dopo un altro giorno di cammino, verso sera scorgono un magnifico castello: la casa del giovane. La donna ne è rapita e non sente più le sue vesciche e le sue piaghe. Quando ormai sono vicini al gran castello, la giovane donna non vede più né sentiero né strada e chiede al giovane:”Come facciamo ad arrivarci, poiché non vedo strada?”. Il giovane mostra alla ragazza un buco e dice:”Questa è la strada, io ti precedo e tu mi segui”. Immediatamente si trasforma in una serpe ed entra con disinvoltura. Appena entrato, ne esce un tal fetore che la donna è obbligata a chiudersi le narici e subito dopo si sprigionano alte fiamme che lambiscono la donna, la quale finisce in tal modo la sua nuova avventura.