Positano: da Ohimà, gusto e design
Alberto De Rogatis
Positano, ovvero quanto sia facile emozionarsi tra colori e profumi, percorrendo in suggestivo sali scendi, le viuzze che si inerpicano a ridosso del mare blu e cristallino, dal quale mai sarà possibile allontanarsi in questa oasi di bellezza, magistralmente dipinta dalla natura.
All’imbrunire, poi, nulla può essere così piacevole come una cena in un luogo accogliente, raffinato, dal nome intrigante e ricco di significati: siamo al ristorante Ohimà Brasserie. Espressione tipica napoletana, Ohimà è stata scelta dai titolari Francesca e Luigi Collina in onore della loro mamma, poche sillabe che racchiudono una bellissima storia di famiglia. Infatti, dove ora vive questo caratteristico ristorante, un tempo c’era il rinomato atelier di moda femminile gestito appunto dalla madre. Ogni ambiente, ogni angolo del locale trasuda affetto, quello immenso di due figli verso il loro genitore che hanno voluto dare, in tal modo, nuova linfa ad un posto amatissimo con una attività che, seppur giovane, ha già riscosso notevoli consensi verso una clientela variegata ma molto esigente. La cordialità e la professionalità dei Collina sono il miglior biglietto da visita per chi, come noi, sceglie per la prima volta questo “atelier del gusto” per trascorrere qualche piacevole ora.
E fortuna vuole che prendiamo posto al piano superiore, seduti vicino la cucina a vista, guidata con sapiente maestrìa dallo chef Emanuele Mosca, altro importante riferimento di Ohimà Brasserie. Ciò che colpisce, ancor prima di gustare i piatti della migliore tradizione culinaria partenopea, in questa serata a tema dal nome “Gli Ori di Napoli a Cena”, è lo stile del locale con i suoi spazi moderni e lineari dove si fondono amabilmente colori, geometrie e design. E quest’ultimo fa da trait d’union con i piatti, tutti rigorosamente realizzati con prodotti a km zero, altra mission fondamentale nella ristorazione dei Collina. Ognuno di essi è gradevolissimo alla vista ancor prima che al palato, piccoli capolavori d’estetica da ammirare e fotografare: dalla braciola di manzo, polenta fritta ed estratto di ragù alla selezione di fritto napoletano, e a tutti gli altri. Pietanze davvero eccellenti, pienamente in sintonia con i veri sapori della tradizione napoletana, un susseguirsi di inebrianti piaceri in un’atmosfera elegante e di classe.
In abbinamento vini di gran pregio, Joi spumante Brut millesimato 2014 di San Salvatore 1988, Bonea Taburno Falanghina del Sannio doc 2017 di Masseria Frattasi, Cutizzi Greco di Tufo docg 2017 e Privilegio Irpinia Fiano Passito doc 2015, entrambi di Feudi San Gregorio. Molto curato e professionale anche il servizio, un ulteriore motivo per sentirsi completamente a proprio agio, e nel contempo godersi musica e canzoni dei bravissimi Gianni Migliaccio e Paolino Coppeto, tanta passione nella loro classica posteggia napoletana.