In libreria “Gli angeli e l’ecologia” di don Marcello Stanzione
L’editrice Segno di Udine in concomitanza con il meeting nazionale angelologico di fine settembre 2018 a Roma ha stampato gli atti del convegno a cura di don Marcello Stanzione e intitolati” Gli Angeli e l’ecologia. L’insegnamento di santa Ildegarda di Bingen”, al prezzo di euro 20. Alcuni anni fa l’autrice cattolica Eileen Elias Freiman così scriveva: “Visto, ciò che la razza umana sta facendo alla terra da un secolo o più, ben presto il nostro mondo potrebbe diventare tanto inospitale quanto Marte o Venere. Non è necessario che vi illustri dettagliatamente che cosa significano per il futuro della nostra razza e il pianeta prezioso su cui viviamo gli effetti cumulativi di inquinamento, rifiuti tossici, consumi eccessivi, distruzione dell’ambiente eccetera. Credo fermamente che una delle ragioni per questo incredibile aumento delle visite celesti, sia la maggiore coscienza dei problemi ambientali. Gli angeli, dopotutto, sono i custodi di questo pianeta, i giardini, gli architetti dei paesaggi di Dio, per così dire. Esistono angeli che vegliano sulle piante e sugli animali di questo mondo, proprio come vi sono sicuramente angeli che collaborano con ogni essere umano. Montagne, fiumi, laghi, vulcani, nubi, piogge: tutto ciò che esiste o accade sulla terra è protetto o guidato dall’attività celeste. Per migliaia di anni, molte tradizioni religiose e filosofiche hanno sostenuto che Dio lavora attraverso gli angeli per il bene del nostro pianeta. Il giudaismo medioevale ne era talmente convinto da creare migliaia di nomi celesti per riflettere gli angeli che si prendevano cura del pianeta. Così troviamo Baradiel, l’angelo della grandine, perché in ebraico, barad significa grandine. Tra i sufiti, vale a dire coloro che seguono il percorso mistico all’interno dell’Islam, si dice che un angelo scenda sulla terra con ogni goccia di pioggia, per guidarla alla sua destinazione corretta. Gli stessi mistici, inoltre, affermano che ci vogliono sette angeli per creare ogni singola foglia di un albero. Non vedo perché questo non possa essere vero. Ovviamente, credo alla gravità e a tutti i processi scientifici in base ai quali il mondo gira, produce vita e porta pioggia. Ma perché non può essere vero che gli angeli vegliano su questi processi chimici e fisici, proprio come un ricercatore veglia sulla reazione nel suo crogiolo, nonostante la conosca benissimo?” ( Eileen Elias Freeman, Un angelo accanto a noi, Sperling &kupfter Editori, Milano, 1995, pp153-154). Il padre domenicano inglese Robert Ombres ci ricorda che accettare gli angeli significa accettare che il mondo di Dio sia più ricco e misterioso di quanto possiamo facilmente far credere. Proprio come l’ecologia cerca di renderci consapevoli che c’è in vita più della vita umana, e che l’esistenza è collegata, così il discorso sugli angeli cerca di avvertirci su come condividere l’universo con altre spirituali creature. Proprio come l’ecologia ci insegna ad usare e non abusare, così la dottrina degli angeli ci insegna che non tutte le cose sono a nostra disposizione. Tutto ciò che c’è è per la gloria di Dio. Tutto ciò che esiste è disposto secondo un piano provvidenziale di Dio. In un certo senso gli angeli sono parte dell’ecologia nel senso che bisogna che noi impariamo come condividere la nostra comune famiglia, l’universo, con gli angeli. Ancora il teologo domenicano Ombres ci ricorda che abbiamo perso la capacità che avevano i nostri antenati medievali di considerare ciò che è umano mettendolo in relazione con l’animale e l’angelico. Considerando ciò che abbiamo in comune con e come differiamo da animali e angeli, giungiamo a capire meglio che significa essere umano. Allora saremo meno adatti a voler perdere la nostra umanità nel disperato tentativo di essere come gli angeli o come gli animali. Noi dobbiamo essere noi stessi, abbiamo bisogno di dimorare in armonia con il resto della creazione senza perdere la nostra specifica identità. Quanto segue può suonare come un’affermazione molto moderna, ma in realtà è una citazione diretta da san Tommaso d’Aquino, un frate domenicano, vissuto nel XIII sec.: …gli angeli sono parte dell’universo, nel senso che essi non costituiscono un universo a parte, ma sono combinati con la creazione fisica per formare un unico mondo…Il bene totale dell’universo consiste nel rapporto delle cose; e nessuna parte è completa e perfetta in isolamento dal tutto.
Annamaria Maraffa