Regione Campania: Muscarà “Condanna Romano, nell’era Caldoro Sanità gestita per fini elettorali”
“La condanna dell’ex presidente del Consiglio regionale della Campania Paolo Romano è l’ennesimo spaccato di una stagione, quella della reggenza Caldoro, nel corso della quale la cosa pubblica è stata gestita a uso e consumo del potere. Enti come le aziende sanitarie utilizzati per fini elettorali. Le reiterate minacce dell’esponente di centrodestra nei confronti dell’allora manager dell’Asl di Caserta, finalizzate all’assunzione di una persona vicina a Romano, sono ancora più gravi se si pensa che, come ricostruiscono gli inquirenti, sarebbe stato utilizzato lo stesso ente regionale per effettuare ispezioni nell’azienda sanitaria col solo obiettivo di convincere il dirigente. Uno sperpero di soldi e personale per mettere in piedi un’operazione il cui unico fine era quello di favorire una nomina nel feudo elettorale di Romano. Se la sanità campana e casertana, oggetto quest’ultima di una recente inchiesta giornalistica delle Iene, versa in questo stato di degrado e abbandono, è soprattutto per effetto di questo rodato sistema di nomine politiche in posizioni apicali di persone senza alcuna competenza”. Così la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà.
“Ci chiediamo – prosegue Muscarà – cosa ne pensa l’allora governatore Caldoro, che ieri ha inaugurato la sua campagna elettorale nell’aula del Consiglio gettando fango sul nostro Gruppo politico e sul nostro Governo, della testimonianza resa dalla vittima delle minacce di Romano. Cosa ne pensa l’ex presidente della giunta regionale delle parole del manager Asl, che ha rivelato ai magistrati di “continue segnalazioni dalla politica sulle nomine dei funzionari Asl” e di “pressioni indebite con tanto di campagna mediatica sfavorevole”. Se il peccato del disastro Campania ha una colpa originaria, essa affonda radici anche in amministrazioni scellerate come quella che ha visto alla guida della Campania Stefano Caldoro”.
Giuseppe Porzio