Salerno: consigliere Celano su compostaggio scrive a Sindaco Napol

Nonostante le smentite di rito, è evidente a tutti che la Provincia di Salerno e l’intera Campania  sono sull’orlo di una grave emergenza per quanto attiene il ciclo integrato dei rifiuti.

In questi anni abbiamo assistito a chiacchiere, a continui cambiamenti di umore sulla necessità o meno di realizzare impianti terminali per lo smaltimento dei rifiuti, alle “balle” raccontate sullo smaltimento in breve tempo delle ecoballe ammassate da decenni in Regione (con presunti finanziamenti elargiti dall’ex premier Renzi per giustificare le promesse favolose del pifferaio magico che governa da fin troppo tempo la Regione).

Nel frattempo si assiste a stanziamenti milionari di risorse, non per risolvere definitivamente l’annoso problema che si presenterà presto nella sua gravità, ma per continuare a resistere ed a  procrastinare le difficoltà, per finanziare nuovi siti di stoccaggio e gli stipendi di direttori generali amici collocati alla guida di ATO ancora non operativi.

Nel mentre accade tutto ciò, si annunciano e si litiga per nuovi impianti di compostaggio (come se, oltretutto, esistesse solo l’umido da recuperare e smaltire e non anche l’indifferenziato), sponsorizzati fortemente da chi si è assunto a merito e “guidato” la realizzazione dell’impianto mai ben funzionante realizzato nella città di Salerno e pagato, con soldi pubblici, circa tre volte il suo valore di mercato, con accordi surreali che poi si sono susseguiti con l’inadempiente azienda scelta per la gestione.

Per tutto ciò stanno crescendo a dismisura i costi a carico i cittadini.

Si paga di più per lo smaltimento dell’indifferenziato ed anche dell’organico, non essendo ancora dopo oltre due anni, riusciti a riaprire un impianto, quello di compostaggio di Salerno, su cui non solo le opposizioni ma anche l’ANAC ha scritto tanto e sulla cui  realizzazione e gestione non è ancora stato possibile conoscere l’opinione della Procura di Salerno, sollecitata anche dal dottor Cantone.

Non si comprende come mai, anche a seguito del discutibile affidamento alla “Salerno Pulita” S.p.A. dell’impianto, lo stesso, nonostante i tanti annunci di imminente riapertura, sia ancora chiuso, con aggravio di costi sui cittadini ed ipotetico danno erariale.

Non è dato sapere quando sia costato rendere nuovamente “operativo” (anche se ancora non lo è!) l’impianto, chi pagherà i costi, quale sia stato l’atteggiamento dell’Amministrazione nei confronti dell’ inadempiente  Daneco.

Non è ancora possibile sapere quando, davvero e non a chiacchiere, l’impianto di Salerno tornerà ad operare nel corretto funzionamento e per il recupero e lo smaltimento della frazione organica.

Credo che .,  per evitare di apparire corresponsabile dell’immobilismo che da anni si assiste da parte di chi, evidentemente,  avrà deciso di far ritornare ultima la nostra Regione, le Autorità debbono far chiarezza su quanto stia accadendo per l’impianto di Salerno, le cui vicissitudini stanno creando evidentemente motivo di contrapposizione delle popolazioni dei territori su cui il Governatore vorrebbe, non essendone  evidentemente capace, realizzare nuovi funzionanti impianti di compostaggio.

Il Consigliere comunale

  Roberto Celano