Salerno: convention Gruppi di Preghiera a chiusura centenario Stigmate e 50° morte di San Pio

MariaPia Vicinanza

Convention dei Gruppi di Preghiera Padre Pio dell’Arcidiocesi presso la Parrocchia del SS.Crocifisso, a chiusura del centenario delle Stigmate e del 50° della morte del Santo. In apertura l’animatrice arcidiocesana, Rita Occidente Lupo, ha invitato a pregare per il mandato del nuovo Arcivescovo Francesco Moscone, che consacrato ad Alba, assumerà anche l’incarico di Presidente nazionale dei Gruppi di Preghiera.

Inoltre, di drizzare speciali atti di riparazione per il grande atto sacrilego compiuto per riti satanici, così si legge in una nota ufficiale,  nel trafugare ostie consacrate nel Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano. Tale luogo, particolarmente legato a Padre Pio, che soleva raccomandare ai fedeli che si recavano da Lui, di visitare prima la Grotta di San Michele, dove un tempo l’arcangelo apparve mostrando come la Sua potenza debelli ogni forza del male.

In attesa che l’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno possa avere un nuovo Pastore, dopo le dimissioni di S.E.Mons. Luigi Moretti, per motivi di salute, che lo Spirito Santo possa favorire un altro Arcivescovo capace di traghettare la Chiesa locale in un momento storico di grossa crisi spirituale. Perchè mai come in questo momento pare che il sacro sia guardato da lontano e che le chiese restino sempre più vuote. I Figli spirituali di Padre Pio, chiamati a testimoniare il loro Fondatore, devono con la preghiera e con le opere testimoniare che invece c’è una dimensione di vita  diversa da quella del mero mondanismo.

Queste le parole del coordinatore dei Gruppi dell’Arcidiocesi, Mons. Giovanni Lancellotti, che da mezzo secolo è anche guida spirituale del Gruppo della Chiesa SS.Crocifisso, dove per anni le sorelle Ottavia e Bruna Barbirotti, tra le prime figlie spirituali del Santo, hanno portato avanti la loro testimonianza di vita vissuta all’ombra dei dettami di Padre Pio.

Un Santo ricolmo di carismi, a detta del dottore Carmine Paternostro, che ebbe modo d’approcciare al Frate del Gargano, in tenera età e di essere allontanato e poi accolto. Vari aneddoti raccontati da Paternostro, scuciti dalla profonda devozione familiare, che hanno segnato il suo percorso di vita, orientandone le scelte. Al Quale non ebbe il coraggio di chieder qualcosa, con la maturità degli anni poi l’intuizione di aver tanto ricevuto nella vita, dalla professione sanitaria ad altri beni, per cui aveva deluso le attese anche materne, per tante intenzioni affidategli da altri.

Un Santo burbero, spesso strattonato da chi gli S’accalcava, dimentico dei Suoi profondi dolori fisici. Ma dal Quale era difficile staccarsi! Ecco perchè Padre Filippo Catalano, frate cappuccino, oggi con le sue novanta primavere, ricorda sempre che per ben tre volte chiese la benedizione a Padre Pio, che gli fu negata solo la terza volta per eccesso! In tanti a voler stare a San Giovanni Rotondo per restarGli accanto, come padre Clemente. Padre Pio, Santo dei miracoli: Maria la Penitente, fu guarita ma le chiese di non toccare mai denaro. E lei visse per lunghi anni in completa povertà e penitenza. Ogni giorno si recava a piedi da San Giovanni Rotondo a Monte San Michele, percorrendo i circa 20 km, sgranando Rosari, ricoperta di saio e cingolo. Schiva d’ogni popolarità. Infatti, il giornalista Peppe Saldutto, che tentò di fotografarla in diverse occasioni, pur senza essere visto, si ritrovò puntualmente la donna che gli poneva la mano dinanzi all’obiettivo. “Aveva numerosi carismi Maria– ha riferito -perchè chi le si avvicinava lo percepiva.

Anche quando fu costruita la nuova chiesa, notò che si creava troppo clamore, che disperdeva dalla preghiera”. In tanti a ricordare anche altri aneddoti legati a Padre Pio, come Marina Aurisicchio, che ebbe la fortuna di poterLo avvicinare. Ed il ricordo che per essere  figlio spirituale, una sola condizione: non farLo sfigurare! Pertanto, camminare nel Suo solco, significa pregare e seguire il Vangelo: di qui la recita del Santo Rosario e la partecipazione eucaristica a conclusione dell’evento.