Strasburgo: on. Patriciello su elezione Von Der Leyen, Presidente Commissione UE “Programma coraggioso e ambizioso”
“Il programma della Commissione per il prossimo quinquennio è certamente ambizioso. Ma non basta votarlo, occorre soprattutto attuarlo, a cominciare dalla riforma del regolamento di Dublino sulla gestione dei flussi migratori”.
Lo ha detto Aldo Patriciello, europarlamentare e membro del Partito Popolare Europeo, al termine della votazione con cui l’Europarlamento, riunito a Strasburgo in seduta plenaria, ha dato il via libera alla nomina di Ursula von der Leyen come Presidente della Commissione Europea.
“Piena soddisfazione per le parole e i punti programmatici ascoltati in aula da parte di Ursula von der Leyen. La sua elezione a Presidente della Commissione Europea – ha dichiarato Patriciello – è una scelta che, oltre ad aver riscosso un ampio consenso tra i deputati del Parlamento europeo, assume altresì un significato politico rilevante considerando che, per la prima volta nella storia dell’Unione, viene nominata una donna. Mi auguro che il Parlamento europeo sia in prima linea per sostenere e appoggiare con convinzione i punti del programma che abbiamo ascoltato nel corso della seduta plenaria. I cittadini – ha proseguito l’eurodeputato azzurro – vogliono un’Europa più forte, più unita, più democratica. Un’Europa indipendente non solo sotto il profilo politico ma anche sul piano energetico; che scommetta sull’innovazione e sulla crescita industriale; che difenda le libertà come anche il commercio e le nostre imprese dalla concorrenza sleale; che protegga le fasce deboli, lo stato di diritto e i valori su cui si fonda la nostra Unione. Ho espresso il mio voto in favore di Ursula von der Leyen con convinzione, non soltanto perché ritengo sia una figura politica di grande esperienza e una convinta europeista, ma anche perché – ha concluso Patriciello – sono certo che saprà guidare la Commissione in maniera energica ed indipendente dagli interessi dei singoli Stati, dotandola di tutti gli strumenti necessari per affrontare le urgenti sfide che attendono l’Europa nei prossimi anni”.