L’Italia della decomposizione culturale: nel mondo giovanile la “cultura da sballo”
Giuseppe Lembo
Ma in che Italia viviamo? Dopo l’allarme rosso del compianto Umberto Eco sugli imbecilli del web e sugli interlocutori silenziosi di un mondo sempre più crescono a vista virtuale, i segnali a luce rossa di un’Italia senza dialogo, senza confronto e senza idee condivise; rappresentano il disastro italiano, il disastro dell’umanità italiana, soprattutto del mondo giovanile che, purtroppo, continua a segnare nuove altre e sempre più pericolose negatività. Una vera e propria giungla di disumanità si è ormai impossessata di quell’umanità che, da protagonista, ha fatto la nostra storia, oggi patrimonio comune dell’umanità che, sempre più con indifferenza per il futuro, pensa di poter vivere di solo presente. Che deve saper credere, ma facendosi male, proprio non lo fa, come umanità d’insieme, ad un futuro possibile con alla base. prima di tutto, i valori condivisi di un vivere umano fatto di rispetto reciproco dell’uno per l’altro. In questo nostro tempo sempre più umanamente incerto, tra le tante cose sbagliate, c’è l’inopportuno “spreco di giovinezza”; uno spreco che si traduce in comportamenti sbagliati che, a loro volta, si traducono tragicamente in sofferenze umane e sociali con il triste risultato del futuro sempre più negato. Uno spreco di umanità che coinvolge la società italiana in un percorso che si pone sempre meno l’obiettivo del futuro del mondo, con l’uomo che vive la sua giovinezza da vera e propria vita sprecata e con un terrore permanente che va nel verso sbagliato. L’uomo, oggi come non mai, sin da giovane vive di paura per tutto. La grave sofferenza dei giovani italiani fa tanto male al futuro italiano; siamo, tra l’altro e sempre più, un sociale a pezzi da vera e propria Africa italiana; un sociale tutto da cancellare, per ridare al Paese in grave sofferenza umana, quella normalità che proprio non ha. Le cause scatenanti sono nel nostro presente; sono, in modo umanamente sbagliato, nella direzione disumana dei giovani rassegnati, sempre più coinvolti dalla dominante “cultura da sballo”; così facendo, rinunciano al futuro, isolandosi; chiudendosi in se stessi o al massimo offrendosi da silenziosi al dialogo con i soli invisibili del web; quegli invisibili che non producono dialogo e tanto meno il confronto delle idee che servono per camminare insieme ed insieme, costruire il futuro, quel futuro sempre più negato di un presente umanamente ammalato in sé, purtroppo, causa scatenante di solitudini, di disperazione e sempre più gravemente anche di morte dovuta alla “cultura da sballo” e di umanità sempre più deviate, strette in una morsa mortale di un avere-apparire che, cammin facendo, cancella la dignità umana e ne segna il destino con vite disumanamente negate; tanto e soprattutto nell’universo giovane. Deve rinascere la gioventù del mondo, maledettamente tradita da chi l’ha fatta avvitare su se stessa, cancellandone il futuro. La via possibile è una ed una sola. È la via della cultura, attraverso la quale si può restituire al mondo dei giovani, indifferenti a tutto, saperi e conoscenza. Si tratta di necessità umane di cui il futuro del mondo, non può fare assolutamente a meno; serve al dialogo, al confronto umano e soprattutto a conoscere meglio se stessi. È la cultura, fatta di saperi, conoscenze con intelligenti processi formativi ed educativi ed una comunicazione autentica, il percorso obbligato per salvare il mondo; tanto, prima di tutto, salvando quel mondo giovanile che con la sua “cultura da sballo”, a senso unico, è convinto che la cultura, quella vera che produce saperi e conoscenza, non serve, assolutamente a niente; con questo libero convincimento populistico e disumanamente ignorante in testa, si affida unicamente al suo surrogato, ossia alla falsa cultura del web che non è assolutamente cultura e che strumentalmente può diventare il nuovo padrone delle coscienze del mondo, gestendole a proprio piacimento e per i propri fini che, purtroppo, non sono quelli giusti, in quanto basati sul falso mito moderno dell’avere e dell’apparire, la causa dei sempre più crescenti mali del mondo che porteranno un giorno l’uomo della Terra al suo disastro senza appello, il frutto del male oscuro uomo/uomo, unitamente al male uomo/natura/Terra, che è purtroppo e sempre più, ammalata di uomo di tutte le età e di tutte le condizioni umane, con un grande e diffuso vuoto di territorio umanitario.