Perché M5s non risolverà suoi problemi neppure con facilitator e con gruppo al comando?
Vincenzo Petrosino
Parlare del movimento cinque stelle, senza averne fatto parte attiva e senza avere conosciuto diversi attuali “ onorevoli “, senza avere partecipato ai gazebo, alle raccolte firme ai meet up, diventa fuorviante per ogni pensiero, giornalista e per qualsiasi politico o normale cittadino.
L’errore attuale di tutti coloro che spesso credono di parlare del M5s è in realtà uno solo: pochi conoscono, dal di dentro e da prima del famoso boom del 2013, di cosa realmente si parla.
Ugualmente è sconosciuto a molti di quali soggetti umani si parla, chi sono questi ragazzi/e che ora con giacca, cravatta, vestiti alla moda e ben pettinati vediamo in tv parlare di Stato, di Mes, di Nazione, di Pil, Giustizia e sorseggiare il caffè con Bruno Vespa prima di Porta a Porta.
E’ vero che ogni cosa ha un suo inizio, tutti sono nati da qualcosa e facevano qualcosa nel passato, ma M5s è cosa diversa, fenomeno che se non hai vissuto non puoi comprendere.
Per molti attivisti, cioè per coloro che li hanno portati a Roma con sacrifici e dedizioni, molti di loro sono solo traditori. Si è ribaltato ciò che accadeva nel 2013-14 quando venivano espulsi i primi parlamentari M5s e bollati quali traditori, gente che voleva tenersi lo stipendio o altro.
Molti attivisti che hanno sostenuto e condiviso la pulizia delle spiagge o la raccolta delle firme o la vendita di spillette e bandiere per autofinanziarsi, credevano davvero di avere a Roma dei terminali di rete e in realtà di controllarne attraverso i meet up le azioni e ogni cosa. Pochi pensavano di candidarsi, non era importante, anzi sembrava un punto a sfavore, uno valeva uno, pertanto chiunque andava a Roma era solo e sempre uno, “un terminale di rete “ .
Questi terminali di rete in realtà, sono per molti che li hanno conosciuti, toccati e ben aiutati, attualmente solo dei file impazziti che vanno ridimensionati. Non sono e mai saranno “Onorevoli ” in fondo eravamo tutti uguali, loro erano solo una capsula la “nostra voce”.
Davvero gruppi di persone erano profondamente convinti che inviare a Roma uno del gruppo significava inviare nello Stato parte di se stessi, un prolungamento concreto, un braccio da controllare grazie alle scelte fatte insieme nei meet up.
Noti a molti attivisti sono il potere delle assemblee (meet up) delle varie città che controllavano le azioni dei parlamentari, ne dettavano i comportamenti, e che nei primi anni potevano anche fare espellere il parlamentare e gli stessi erano intimoriti da questo potere.
Il cordone ombelicale è stato alla fine reciso, troncato perché non era adatto alle nuove realtà, era ovvio che accadesse questo, l’eletto in realtà è autonomo.
Ed ecco l’ abbandono graduale delle basi, l’abbandono degli attivisti più in alto, quelli più attivi e più pericolosi e papabili, il controllo attraverso fedeli degli stessi meet up.
In realtà non sbaglio se asserisco che probabilmente alle spalle di molti attuali parlamentari esistevano menti e personalità che avrebbero facilmente oscurato i primi eletti. O ancora che non c’era nessuna necessità di attingere ad altri per fare crescere M5S , il tremendo errore è stato proprio quello di attingere a persone senza storia M5s e a iniziare a paracadutare fedeli, amici e conoscenti.
Il movimento oggi è cambiato ma non può prescindere da chi e da coloro che l’hanno portato in alto ed ecco che non è riuscita questa operazione :
Non è stata vincente l’esclusione delle menti pensanti e degli attivisti più validi sul territorio e non è stata opportuna e vincente la tentata sostituzione con personaggi esterni al movimento che in realtà hanno contribuito all’imbastardimento e profonda trasformazione dello stesso.
Molti eletti, per sopravvivere, hanno solo aumentato la loro lenta agonia.
Oggi si sta commettendo un ulteriore errore, si sta cercando di correre al riparo, usando la stessa gente che lo ha rovinato.
Ecco che i facilitator sono gli stessi soggetti conosciuti, il gruppo dirigente che dovrebbe affiancare Di Maio nella guida sono i “soliti conosciuti” . https://tv.liberoquotidiano.it/video/politica/13539255/beppe-grillo-ultimatum-luigi-di-maio-nuovi-vertici-m5s-entro-due-mesi-o-cambia-tutto.html
Bisognava solo fare un atto di umiltà e di pulizia reale nel M5s, ammettere che alcune dinamiche esistevano ed erano sbagliate, ammettere che esistono “calati dall’alto “ semplici paracadutati che non hanno fatto altro che fare allontanare i più attivi dal movimento. Bisognava ammettere che qualcosa non aveva funzionato e che qualche “ sapientone ” in molti casi aveva messo in moto le ben conosciute “ macchine del fango” per disfarsi di avversari scomodi calpestando e affossando anche interessi comuni a tutti i cittadini.
Alla fine dalle Alpi alle Madonnie molti gridano al tradimento e ovviamente nelle urne depositeranno la loro vendetta.
Certo alcuni “onorevoli ” e loro fans adepti stanno cercando città per città di incontrarsi per “ricostruire“ .
Purtroppo se non si tolgono dalle scatole proprio coloro che raccontano di volere ricostruire dopo avere creato macerie, sarà solo tempo e voti persi. Sopravviveranno in pochi e credo che la lotta sia già in atto.
Come in tante situazioni politiche molti parlano, tanti dicono, ma la realtà è una sola : Chi non ha vissuto il M5s non sa neppure davvero di cosa parla e neppure potrà mai analizzare ciò che realmente sta accadendo.
Questo nuovo M5s non è assolutamente ciò che molti nel 2012-2013 credevano di realizzare, per molti è stato un vero colpo al cuore, un tradimento profondo a tanti italiani forse poco comprensibile.